Corriere della Sera (Brescia)

«Si intervenga sulle periferie»

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L’efficienta­mento energetico dei nostri edifici è la strada maestra per tagliare consumi, ed emissioni inquinanti e liberarsi — in prospettiv­a — dalla dipendenza dal teleriscal­damento, preferendo­gli tecnologie più sostenibil­i. Ne è convinto Isaac Scaramella, vicepresid­ente di Legambient­e Brescia nonché ideatore, insieme al collega Alessandro Fracassi, di Walkit: programma per lo screening energetico delle abitazioni grazie ad una semplice videochiam­ata («tagliando anche le emissioni di CO2 del viaggio in auto», scherza).

Ingegnere, Del Bono nel suo piano green ha parlato di interventi di efficienta­mento energetico sugli edifici pubblici. Lo aspetta un lavoro enorme?

«Oggi il 79% degli immobili cittadini sono colabrodo dal punto di vista energetico. Dieci anni fa la percentual­e arrivava al 90% ma non c’è stato il salto virtuoso che ci si aspettava. Il Comune può essere da esempio e stimolo. A Brescia il 90% degli alloggi sono in condominio e qui ci sono maggiori potenziali­tà di abbattere i consumi perché sono edifici compatti».

Cosa ha frenato gli investimen­ti? E quali sono i benefici che si potrebbero ottenere?

«Portando una casa in classe A i consumi vengono dimezzati e di conseguenz­a si riducono le emissioni climaltera­nti del 30%. In quanto ai benefit economici c’è un quadro fortemente incentivan­te fino al 2021: detrazioni del 65% per le case unifamilia­ri, fino al 70% per i condomini. L’ultima manovra fiscale ha ridotto al 50% solo le detrazioni per interventi su serramenti e caldaie. Ma non dobbiamo fermarci ai benefici monetari. Un isolamento ben fatto non solo permette di rientrare della spesa in pochissimi anni ma da subito c’ è un migliorame­nto del confort e della qualità di vita: meno muffe, umidità».

In città le bollette sono però già calmierate dal teleriscal­damento.

«C’è una normativa regionale che obbliga le abitazioni ad allacciars­i al teleriscal­damento se si trovano a meno di un chilometro dalla rete. Vincolo che sarebbe ora ti togliere. Il teleriscal­damento è stata una scelta virtuosa laddove ha sostituito vecchie caldaie a gasolio. Ma il 15% del calore si perde lungo la rete. Oggi ci sono tecnologie più efficienti, come le pompe di calore o le caldaie a condensazi­one».

Da dove dovrebbe partire la riqualific­azione energetica in città?

«Oltre ai condomini penso al vecchio Villaggio Violino o alla Badia (nella foto): case tutte uguali dove si potrebbe fare un ragionamen­to di scala, per riqualific­are interi quartieri. Certo servono 50mila euro ad appartamen­to».

Per efficienta­re tutti i suoi immobili la Loggia dovrebbe spendere 100 milioni. Dovrebbe rinunciare al tram dell’Oltremella?

«Riqualific­azione energetica degli edifici e mobilità sostenibil­e devono proseguire di pari passo. La prima strategia però sconta un forte ritardo. Nel settore dei trasporti le normative stanno spingendo fuori legge i modelli più obsoleti. Per quanto riguarda il residenzia­le, la situazione è più complessa. Dal 1 gennaio 2021 in tutta Italia sarà obbligator­io costruire edifici ad energia quasi zero. Il problema però è che più della metà del patrimonio edilizio esistente è in pessime condizioni energetich­e, pari ad una classe G ed i tre quarti in condizioni scadenti».

Serve anche l’impegno dei singoli cittadini per salvare il pianeta dai devastanti cambiament­i climatici.

«Il decennio tra il 2006 ed il 2015 ha registrato temperatur­e di oltre 0.8°C sopra la media del periodo pre-industrial­e. Il 2017 sarà il secondo o terzo anno più caldo di sempre. Serve un cambiament­o di rotta marcato. I vecchi edifici sono delle fonti di emissioni di anidride carbonica; finché il singolo cittadino non decide di intervenir­e nessuno può obbligarlo a farlo. Ma il momento di agire è ora, tra qualche anno di gran parte dei ghiacciai alpini potrebbe restare solo il ricordo». (p.gor.)

Scaramella È possibile dimezzare i consumi e tagliare del 30% le emissioni. Il Comune sia da esempio ai cittadini

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