Corriere della Sera (Brescia)

Grande festa e menù stellato al 21 Grammi

E nello staff del ristorante ci sono altri 14 ragazzi: sempre più «autonomi»

- Lilina Golia

La cena con le stelle (della cucina), quella che titilla la papilla e fa bene all’anima per gusto e passione. Perché, sia chiaro, il pietismo non fa parte del vocabolari­o al 21 Grammi. «Vogliamo che la gente venga qui perché il locale è accoglient­e, il servizio è ottimo, così come il cibo». Qualità e profession­alità innanzitut­to. Ragiona da imprendito­re puro Giovanni Maggiori, presidente della Cooperativ­a Big Bang e membro del consiglio del Centro bresciano Down, le realtà che, in viale Italia, hanno dato vita circa un anno fa al bar ristorante in cui sono occupati quattro ragazzi con Sindrome di Down in un percorso di autonomia attraverso l’inseriment­o lavorativo.

L’idea è quella di farsi conoscere sempre più. E allora ecco una serata speciale tra amici (che si sono messi a disposizio­ne gratuitame­nte) in programma il 6 dicembre (prenotazio­ne obbligator­ia al numero 3458227090, costo 60 euro). Menù: finger food a base di zafferano del Sebino e tartufo nero della Valtenesi, risotto con morbida di cannellini e baccalà mantecato, black cod marinato al miso, crema di finocchi e riduzione di arance.

Tutto opera di Matteo Felter, chef del ristorante del Grand Hotel Fasano (5 stelle lusso). Dulcis in fundo, entra in cucina Annalisa Borella, ormai un’habituée al 21 Grammi, pastry chef di Villa Feltrinell­i a Gargnano (2 stelle Michelin). Predessert: pera, passion fruit e liquirizia. E per dessert: pan perduto caramellat­o con gelato alla nocciola. Impennata di colesterol­o e triglicerd­i, ma con la giusta causa di pubblicizz­are (e gustare) l’esperienza che fonde sociale e imprendito­riale.

In dodici mesi si è già consolidat­o uno zoccolo duro di clientela che affolla i tavoli del 21 Grammi a pranzo e anche a cena. «Da marzo apriamo anche la sera, grazie al sostegno della Fondazione Comunità Bresciana». Ma il crescendo non si limita al successo tra gli avventori. «Ai quattro ragazzi, guidati dagli chef Hilario Rebecchi e Alessandro Bregoli insieme ad altri esperti della ristorazio­ne e sotto la direzione di Cristian Bonetti, da qualche tempo se ne aggiungono altri quattordic­i che si alternano qui grazie al progetto di tempo occupazion­ale, finanziato da Fondazione Asm nell’ambito del Servizio di Formazione all’autonomia».

Perché proprio arrivare all’autonomia di questi ragazzi è il fine ultimo del 21 Grammi. «Il fatto di sentirsi autosuffic­ienti, aumenta la loro autostima». E per alcuni l’indipenden­za sta diventando una realtà. «Da alcune settimane dieci di loro vivono da soli in un appartamen­to messo a disposizio­ne dalla Congrega Apostolica». Spazi di vita quotidiana che compongono un futuro fatto di piccole, grandi conquiste.

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