Belleri, Scarcella e Stasi al top In fascia 4, nessuno meglio di loro
Sono in fascia 4 (nessuno in Lombardia nella 5): hanno raggiunto il 91-95% degli obiettivi
Decisamente promossi i manager della sanità bresciana. I punteggi maggiori sono stati attribuiti a tre direttori generali: Ezio Belleri (Asst Spedali Civili), Carmelo Scarcella (Agenzia di tutela della Salute di Brescia) e Maria Beatrice Stasi, a capo dell’Ats della Montagna (sede a Sondrio, ma competenze di Agenzia anche sulla Valcamonica). Tutti han- no ottenuto una valutazione che li colloca in Fascia 4: hanno raggiunto tra il 91 e il 95% degli obiettivi strategici fissati. Un po’ inferiori, ma di certo non bassi (81-90%) i risultati dei direttori Peter Assembergs (Asst del Garda), Mauro Borelli (Asst Franciacorta) e Raffaello Stradoni (Asst Valcamonica), tutti in Fascia 3.
Esiste uno strumento, in Regione Lombardia, per valutare se i manager della sanità raggiungano gli obiettivi strategici aziendali. E quanto in alto arrivino.
Per la provincia di Brescia, i punteggi maggiori sono stati attribuiti a tre direttori generali: Ezio Belleri (Asst Spedali Civili), Carmelo Scarcella (Agenzia di tutela della Salute di Brescia) e Maria Beatrice Stasi, a capo dell’Ats della Montagna (sede a Sondrio, ma competenze di Agenzia anche sulla Valcamonica). Tutti hanno ottenuto una valutazione che li colloca in Fascia 4. Tradotto, nel 2016, gli obiettivi strategici raggiunti dai manager sono elevati, compresi tra il 91 e il 95%.
Un po’ inferiori, ma di certo non bassi (81-90%) i risultati conseguiti dai direttori Peter Assembergs (Asst del Garda), Mauro Borelli (Asst Franciacorta) e Raffaello Stradoni (Asst Valcamonica), tutti in Fascia 3.
La valutazione, resa nota ieri dall’Assessorato al Welfare, riguarda il 2016, ossia l’anno successivo all’approvazione della riforma regionale, quella che ha ideato la nascita delle Aziende territoriali (lasciando agli ospedali sociale e sanitario) e che si è posta l’obiettivo di costruire una rete per la presa in carico dei pazienti cronici. Proprio per questo «il 2016 è stato particolarmente sfidante e complesso» ha detto ieri l’assessore Giulio Gallera, ricordando i «risultati molto lusinghieri» conseguiti dai manager delle diverse Asst, Ats e della stessa Areu. In realtà, tra i direttori generali c’è chi invita a interpretare il punteggio di Regione Lombardia «non solo come una valutazione del direttore generale, ma dell’intera azienda. Se abbiamo raggiunto queste performance, il merito – sostiene Ezio Belleri, direttore del Civile – è di tutti i collaboratori dell’azienda. Medici, infermieri, impiegati, operatori: li ringrazio tutti». Tra spostamenti di reparti, apertura di nuovi servizi ospedalieri, avvio di attività sul territorio e limiti vari imposti dal cosiddetto Patto per salute (vincoli del ministero alla spesa per il personale), le Aziende socio-sanitarie si sono trovate a gestire – anche nel 2017 – molte trasformazioni, alcune delle quali ancora in atto.
Di certo, la partita sarà ancora in mano agli attuali direttori generali, tutti confermati nel loro contratto fino alla fine del 2018.
«La gestione della presa in carico dei pazienti cronici sarà certamente la sfida dell’anno prossimo, unita – spiega Belleri – all’impegno quotidiano nel mantenere l’attuale livello qualitativo e quantitativo di tutte le attività erogate dall’azienda».
Tra riabilitazione, rete delle cure palliative, attività ambulatoriali e gestione del personale, le sfide riguardano tutte le Asst.
La Valcamonica, ad esempio, vive alcune difficoltà legate alla scissione dell’ex Asl e alla particolarità del territorio (di certo non attrattivo per i medici), mentre la Franciacorta, così come il Garda, devono fare i conti con nuovi servizi da attivare e una richiesta di maggiori risorse che spesso viene disattesa.