«L’Averoldi non è più inamovibile»
Eppur si potrebbe muovere: «Il decreto del 2009 è scaduto: volendo, la Diocesi potrebbe prestare il polittico Averoldi a Brescia Musei». Un capolavoro amovibilissimo: per Angelo Loda, storico dell’arte e funzionario della Soprintendenza, il Tiziano conteso potrebbe traslocare a tempo determinato in Santa Giulia. Il decreto ministeriale del 2009 cui la Diocesi si è rigorosamente attenuta e che citava l’Averoldi tra le opere inamovibili è scaduto tre anni dopo: «Dal 2012, l’elenco non ha più valore: se il proprietario volesse, potrebbe darlo in prestito. È chiaro che prima sia necessario verificarne la conservazione e appurare che non ci siano problemi». Un check up clinico per sciogliere la diagnosi ed, eventualmente, dare l’autorizzazione al viaggio dalla chiesa al museo: «Il restauro è un po’ vecchiotto e, per come è posizionata l’opera, è difficile dare un parere senza vederla da vicino: bisognerebbe montare un ponteggio». Il polittico è stato tirato per la cornice anche dai Musei Vaticani e dalle Scuderie del Quirinale: nonostante il decreto fosse già scaduto, «la Soprintendenza di Mantova ha comunque negato il prestito a entrambe le richieste. Certamente, la cosa costituisce un precedente di cui bisogna tener conto. Ma non è detto che l’Averoldi sarebbe stato rifiutato anche stavolta, per la mostra allestita da Brescia Musei: si tratta di un trasferimento minimo, di pochi metri». La legge terrena è già stata trasgredita: è capitato che qualche opera nella lista delle inamovibili per volere ministeriale sia andata in prestito. E nemmeno la prognosi riservata impedisce di schiodare il polittico dalla chiesa dei Santi Nazaro e Celso: «Nel caso avesse problemi conservativi, basterebbe restaurarlo». In ogni caso, se anche decidesse di concedere l’opera alla fondazione, la Diocesi dovrebbe chiedere l’autorizzazione a procedere della Soprintendenza: «A noi non è mai arrivata nessuna richiesta». Dopo aver confessato le ragioni del gran rifiuto citando il decreto del 2009 e la preoccupazione delle parrocchie per il polittico, monsignor Federico Pellegrini ha detto al Corriere che tra la Diocesi e Brescia Musei non ci sono stati screzi: il percorso diffuso dal museo alle chiese inseguendo le tracce di Tiziano, Moretto e Romanino è dato per scontato.