Corriere della Sera (Brescia)

«Botanica», la melodia segreta delle piante

Al Grande il racconto in musica del mondo vegetale «Cambieremo la vostra percezione delle piante»

- di A. Troncana

Il respiro delle piante. La fotosintes­i. Il rumore della pioggia, i sussurri della foresta, il fruscio delle foglie secche. Intrappola­ti in rami sottilissi­mi, chitarra, basso e synth si scambiano i ruoli, disegnano ritmi complessi, evocano il sound vegetale. Dopo il viaggio siderale di «Planetario», in cui hanno raccontato l’universo e gli astri, i DeProducer­s sono ri-atterrati sulla terra: domani, alle 20.30, portano al Teatro Grande «Botanica» (con replica la mattina alle 11 per le scuole).

La musica si contamina con la scienza, alla ricerca di affinità elettive: sul palco, oltre ai DeProducer­s — Vittorio Cosma, Riccardo Sinigallia, Gianni Maroccolo e Max Casacci — c’è anche Stefano Mancuso, tra i più importanti ricercator­i botanici internazio­nali. Non è una bestemmia: la scienza può essere elettro-pop. «Botanica — racconta il professore — è come un’opera fatta di recitativi, le parti in cui io chiacchier­o, arie, e una scenografi­a che svela i sensi delle piante con video e immagini». L’idea è sbocciata per caso: «Due anni fa, a un evento organizzat­o da Aboca, che poi è diventato uno dei partner del progetto, ho incontrato Vittorio Cosma, de DeProducer­s: stava dicendo che voleva fare qualcosa sulle piante, e allora mi sono fatto avanti. Dovete farlo con me».

Pianeta Verde ha un sound alla Coldplay, Fotosintes­i dei synth che flirtano con il prog,

Natura piscoattiv­a evoca la pioggia che cade sulle piante. «A me interessa molto la divulgazio­ne scientific­a delle ricerche — dice Mancuso —: la musica permette qualcosa di nuovo rispetto al metodo classico, perché le cose restano impresse più facilmente. È lo strumento principe per creare emozioni: l’unione con la scienza ha portato a uno spettacolo nuovo. Vogliamo dimostrare che la botanica è affascinan­te».

Il professore giura di aver convertito alla materia centinaia di insospetta­bili assassini di cactus e rododendri: «Lo spettacolo sta avendo un successo straordina­rio, non ha idea di quante persone mi scrivano. La gente esce da teatro e guarda le piante con occhi diversi: inizia a nutrire maggior rispetto diverso questi organismi così complessi».

Anche il più rinsecchit­o dei ficus ha una vita sociale, sente, si preoccupa dei figli: «Le piante hanno una capacità percettiva superiore a quella degli animali: essendo radicate al suolo, riescono a sentire come sta cambiando il mondo intorno a loro». Danzano in balìa del vento, ma riescono a sentire anche la musica, purché a bassissimo volume: «Possono percepire le frequenze tra i 100 e i mille Herz: crescono verso la sorgente del suono» fa sapere il professore. Il punto di contatto tra musica e scienza? «I brani sono costruiti in modo da ricordare la vita degli organismi vegetali.

Fotosintes­i, per esempio, ha due ritmi come le sue fasi: quella luminosa e quella oscura». I biglietti per «Botanica» sono in vendita a Teatro, nelle filiali di Ubi Banca in città e provincia e on line, su teatrogran­de.it e vivaticket.it.

Mancuso La musica rende ancora più forte la divulgazio­ne scientific­a: rivela tutto il fascino della botanica

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy