Il cielo torna nuvoloso Scoppiano scintille tra Cellino e Salerno
Il cielo sereno sopra il San Filippo è durato appena una settimana. E non ha colpe la neve. C’entra invece, eccome, la sconfitta a Frosinone. Non poteva scatenare una bufera, alla luce della manifesta superiorità dell’avversario, ma un po’ di burrasca l’ha portata, anche nel fresco (pur datato) rapporto tra il presidente Cellino e il direttore sportivo Nicola Salerno. Il quale, come aveva già annunciato al suo datore di lavoro, deve far conciliare la nuova, affascinante, avventura bresciana, con l’esigenza di rimanere vicino alla figlia che sta per renderlo nonno per la seconda volta.
«Nella vita ci sono delle priorità», aveva detto Salerno. Così, quando gli è stato riferito che il parto era prossimo, ha deciso di non seguire la squadra a Frosinone per tornare nella sua Matera. Cellino, iracondo a fine partita, ha così messo nel calderone della frustrazione anche il suo ds, con il quale c’è stato un acceso confronto telefonico. Tra Cagliari e Leeds, queste diatribe erano all’ordine del giorno ma l’episodio ha comunque incrinato l’idillio di mercoledì, quando i due si erano ritrovati in città per dettare le linee guida del nuovo Brescia. Il dirigente, al ritorno in città (domani, nipote permettendo), chiederà un chiarimento al presidente e da lì i due ripartiranno per sostenere Pasquale Marino nella settimana più lunga, quella che porterà alla sfida di domenica con il Cittadella. Il tecnico, orientato verso il ritorno alla difesa a 4 a causa delle squalifiche di Gastaldello e Meccariello, non è ancora sul banco degli imputati. Ha diritto a poter allenare una squadra più lineare e vicina al suo calcio. Prima, però, ha tre gare da non sbagliare. Per la classifica e per se stesso.