Il teatro Morato si rifà il look Arriva la platea degradante nuova torre scenica e palco
Rivoluzione in vista per il Palabanco di via della Ziziola, che da settembre si chiama Gran Teatro Morato (un tributo allo sponsor, la ditta vicentina di pane e succedanei). Le nuove tribune sono pronte per l’ultimo dell’anno (sarà festeggiato con i comici di Zelig) ma entro febbraio verrà riorganizzata la disposizione delle poltroncine, con la realizzazione della platea digradante. Grazie alla pendenza del 3 per cento si migliorerà notevolmente la visibilità di tutti gli spettatori, che non dovranno più contorcersi per avere uno sguardo d’insieme di ciò che succede sul palco. Ci sarà anche il restyling di foyer, bagni, backstage, mentre in primavera arriverà l’intervento più importante: il rifacimento del palco e della torre scenica, che così potrà ospitare spettacoli internazionali. In cantiere, in un secondo momento, c’è anche il rifacimento della copertura esterna.
Interventi finanziati da Zed Entertainment, la quale ha acquistato oltre il 50% di quote di Matel Spa, società che ha in concessione dalla Diocesi la gestione del palazzetto fino al 2037 (Zed gestisce già il palazzetto di Padova, di Conegliano Veneto e gli eventi del Palageorge). Il ristorante a fianco del Gran Teatro Morato dal 19 ottobre è invece gestito dalla cooperativa Alborea (ha affittato un ramo d’azienda) che ha messo dietro ai fornelli anche sette detenuti. Cooperativa che si è aggiudicata il bando per la gestione della cascina Parco Gallo (riaprirà a febbraio). «Quello di 180 gradi è un altro esempio di una città che sa coniugare imprenditorialità di qualità e inclusione sociale» ha detto il sindaco Del Bono che ha scelto il ristorante per gli auguri di Natale.