La Pro Recco resta un tabù Non passa l’An
Finisce 3 a 7 alla piscina di Mompiano. Gli uomini di Bovo poco reattivi
Il fatturato non è tutto, ma nella pallanuoto fa la differenza. La Pro Recco si impone 7 a 3 (0-3; 2-0; 1-3; 0-1) a Mompiano e consolida il suo primato in classifica.
Al termine della penultima giornata del girone d’andata, Brescia si ritrova ora in terza posizione alle spalle dello Sport Management. Gli uomini di Sandro Bovo hanno offerto una prestazione al di sotto delle aspettative. Ieri sera, in un impianto pieno di pubblico in ogni ordine di posto, si sono affrontate le due società che da sei anni a questa parte si giocano anche lo scudetto. Non a caso è stato ribattezzato «il derby d’Italia». I campioni in carica sono scesi in acqua con la cattiveria giusta e hanno piazzato un primo quarto molto significativo trascinati dai gol di Di Fulvio e degli ex Molina e Bodegas.
Che la partita fosse «stregata» si era capito subito, all’inizio, con il capitano Christian Presciutti ipnotizzato nell’uno contro uno da Stefano Tempesti (38 anni e cinque partecipazioni olimpiche). Ci sono voluti 14 minuti per applaudire il primo gol (Valerio Rizzo) dell’An. Nel secondo quarto Bovo striglia i suoi e alza il livello del pressing. La squadra di Vujasinovic resta a secco, mentre le calottine bresciane accorciano con Nora sfruttando la mossa dei due centroboa. Le due compagini vanno al riposo sul risultato di 2 a 3 con qualche protesta per un rigore non fischiato su Presciutti e per il gol annullato a Janovic.
Anche nel terzo quarto, l’An prova ad agguantare il risultato (rete annullata a Muslim), ma poi è costretta a cedere: Di Fulvio (doppietta) e ancora Bodegas chiudono il match. Gli ultimi otto minuti sono quasi di pura accademia senza grandi forzature. E sulla rete di Filipovic cala il sipario.
L’An, anche se non esce ridimensionata al cospetto dei liguri che dominano da anni il palcoscenico, è apparsa stanca. La squadra inizia il 2018 con una sconfitta così come aveva concluso il 2017. Per battere i recchini (bravi nella difesa a zona) serviva la partita «perfetta». Del Lungo e compagni l’hanno fatta per un tempo, poi si sono un po’ innervositi (complici alcune decisioni dubbie) e hanno perso lucidità (tre reti realizzate sono troppo poche). Negativo però l’approccio alla gara.
Nulla è compromesso. Il campionato è ancora lungo, la stagione deve ancora entrare nel vivo. La Champions, il campionato e la Coppa Italia possono e devono vedere Brescia ancora protagonista. La strada intrapresa in Europa è davvero incoraggiante. Con una maggiore consapevolezza anche i risultati non tarderanno ad arrivare.
L’agenda Il campionato deve entrare nel vivo, poi ci sono la Champions e la Coppa Italia