La storia di un Australian Shepherd in Maddalena Spaventata dai botti ora Pinky torna a casa
Epoi arriva lei (che poi mica lo sai al volo che è una «lei»): apparentemente tranquilla, in realtà trema come una foglia, alle 00.15 di Capodanno zigzaga tra la folla di giovani e non che brindano tra una sigaretta e un abbraccio negli spazi esterni di un noto ristorante in Maddalena. Tutti, ovviamente, pensano sia del dirimpettaio. E invece no. Non ci vuole molto a realizzare che quel bellissimo esemplare di Australian Shepherd (nella foto) non è di nessuno dei presenti. Sguscia nel locale, esce e si infila sotto il primo tavolo. I botti la terrorizzano. In tanti la coccolano, qualcuno si interessa più di altri. Ma c’è una tavolata, in particolare, che non ha alcuna intenzione di lasciarla vagare in piena notte, proprio quella notte. Piove pure. Niente collare, tantomeno una medaglietta con un recapito. Ma è chiaro non sia randagia: ben tenuta, anche il pelo, non patita dalla fame (anche se divorerà la costoletta che il figlio del padrone del ristorante, 8 anni, le porge in un tovagliolo di carta). Abiti da sera rivisitati alla meno peggio, si prova a scendere per strada, il guinzaglio concesso da un amico, ma nulla. Anche citofonare a caso non si rivela un’idea brillantissima. Ma quel padrone bisogna ritrovarlo. Un paio di chiamate al veterinario di zona, appuntamento al mattino seguente per la lettura del chip. Quindi? Beh, Pinky — eccolo il suo nome — dorme da una delle ragazze che l’ha trovata. E accudita. E lei lo sa: non sporca, non abbaia, in auto e in casa non fa una piega. E benché la proprietaria, rintracciata grazie all’anagrafe canina, all’inizio non senta il telefono (è in montagna) non appena richiama e capisce cosa sia successo si commuove. Il punto d’incontro con la sua governante è un sentiero sperduto in Maddalena verso mezzogiorno. Incomprensione iniziale a parte (la signora sembra non riconoscere il cane...perché non le fa le feste!) Pinky, che di anni ne ha 10, torna a casa. Con un nuovo collare. Per favore non toglieteglielo, anzi, metteteci pure una medaglietta, grazie. (m.rod.)