IL FENOMENO-VITTORIALE E LA SOSTENIBILITÀ DELLE VISITE A CASA DEL VATE
ho letto di un tweet con cui il presidente del Vittoriale di Gardone Riviera, Giordano Bruno Guerri, ha annunciato i risultati ottenuti nel 2017: la cifra di 258.555 visitatori (+10,76 per cento rispetto all’anno prima) fa davvero impressione. Mi domando fino dove può arrivare però la capienza di una struttura piccola e fragile come la casa del Vate e fin dove è giusto spingere le iniziative per aumentare l’afflusso di nuovi visitatori.
i risultati che il presidente Guerri ha annunciato in modo inconsueto (un tweet di risposta al ministro Franceschini) fanno riflettere. Nell’anno in cui i musei italiani hanno fatto registrare un notevole balzo (+9 per cento dei visitatori) e il turismo italiano in generale ha incassato un risultato smagliante (+7,8 per cento di arrivi) il Vittoriale, come lei ricorda, ha fatto persino meglio. Va detto che gli ingressi alla casa-museo avvengono secondo i ritmi e i livelli di sostenibilità previsti da sempre. La novità è che sono diminuiti i periodi di “morta” e che in molte occasioni si sono dilatati persino di notte gli orari di accesso. La pressione sull’edificio, momento per momento, non è accresciuta: si sono però moltiplicati i momenti di fruizione. Non tutte le iniziative del presidente Guerri sono condivisibili: trasformare i giardini del Vittoriale in museo della scultura contemporanea ad esempio è iniziativa ingegnosa, ma filologicamente non corretta. È indubbio tuttavia che la gestioneGuerri ha trasformato il Vittoriale da stanca meta di gite scolastiche a potente fenomeno attrattivo per la varietà delle proposte (concerti, nuove sezioni museali, illuminazione notturna, gemellaggi, acquisizioni d’archivio, convegni) e valorizzazione del bene museale. I prossimi anniversari del volo su Vienna (1918) e dell’avventura di Fiume (1919) promettono di attrarre nuove attenzioni culturalmente motivate sul Vittoriale. Il traguardo limite? Guerri vuole raggiungere i 300mila visitatori nel 2021: pare un traguardo impegnativo ma raggiungibile. E soprattutto sostenibile.