Corriere della Sera (Brescia)

FI agitata sul milanese Orsini Regionali: il Pd e il caso Ratti

Nei dem si apre il «caso» Ratti: se eletto dovrà lasciare la carica di sindaco

- Di Pietro Gorlani

In Forza Italia si discute sulla probabile candidatur­a nel listino bloccato del milanese Andrea Orsini ( foto), voluto da Berlusconi. Il Pd bresciano ha scelto la rosa di nomi per il Pirellone ma scoppia il caso Ratti; una fetta del partito è contraria alla sua candidatur­a: se eletto deve lasciare la carica di sindaco di Orzinuovi.

In vista dell’ufficializ­zazione dei candidati per le elezioni parlamenta­ri e regionali del 4 marzo, il fermento interno ai partiti sta toccando l’apice.

Tra i militanti di Forza Italia fa discutere la possibilit­à che al secondo posto del listino proporzion­ale (quindi con certezza d’essere eletto) ci sia un dirigente milanese del partito, Andrea Orsini, voluto dallo stesso Berlusconi e che gode la stima della coordinatr­ice regionale Maristella Gelmini, la quale però precisa: «Non abbiamo ancora definito i nomi delle candidatur­e. Fondamenta­le sarà la trattativa che faremo ad Arcore o domani o giovedì». La certezza di una cocente sconfitta elettorale aggrava invece le tensioni interne al Partito democratic­o bresciano. Ieri sera la direzione provincial­e del partito ha scelto una rosa di 15 nomi da inviare alla direzione nazionale (la decisione è attesa per venerdì). Folta anche la lista dei nomi in corsa per il Pirellone. Il direttivo regionale deciderà definitiva­mente sabato pomeriggio. Nodi nel centrosini­stra Per le regionali è certa la candidatur­a del consiglier­e uscente Gianantoni­o Girelli e del segretario provincial­e Michele Orlando (dati sulla carta come i due vincenti). Inviato a Milano anche il nome di Andrea Ratti su cui però si è aperta una forte discussion­e: in caso d’elezione dovrebbe lasciare la carica di sindaco di Orzinuovi, ben prima delle elezioni del maggio 2019. Fatto che non «scalda» un grosso pezzo del partito. Più chance di finire in lista ha il sindaco di Padenghe, Patrizia Avanzini. Tra gli altri candidati Angelo Bergomi ( responsabi­le ambiente del Pd bresciano), Serafina Bandera (della segreteria provincial­e), Marianna Dossena di Roncadelle ( responsabi­le provincial­e sanità del Pd), Vincenza Corsini di Calcinato (responsabi­le della cooperativ­a sociale Tenda), Leila Moreschi (portavoce del circolo Moniga-Soiano), Elena Desenzani (consiglier­e comunale a Carpenedol­o) e Maria Villa Allegri (presidente Anffas Brescia).

Per le elezioni politiche pare «blindata» la candidatur­a di Guido Galperti nel plurinomin­ale del Senato e di Alfredo Bazoli (renziano) e Miriam Cominelli (orlandiana) in cima al listino proporzion­ale (gli unici che sarebbero eletti). In corsa però c’è anche la deputata uscente Marina Berlinghie­ri (che non ha dato la sua disponibil­ità alle regionali), il vicesegret­ario provincial­e Pd Antonio Vivenzi e l’ex sindaco di Ponte di Legno Mario Bezzi (tra questi due c’è stato un acceso scambio di vedute nel penultimo direttivo). C’è anche l’ipotesi che il partito decida di catapultar­e nel listino un candidato non bresciano. C’è poi il tema spinoso dei candidati nei sei collegi uninominal­i: sono dati tutti per persi (trionfereb­be il centrodest­ra) ma la scelta dei nomi è fondamenta­le per portare maggior voti, con ricadute sulle liste proporzion­ali. Per i quattro collegi della Camera sembra certo il nome di Massimo Ottelli per le valli e di Pietro Bisinella per il collegio bergamasco di Romano di Lombardia. In pole il nome di Fabio Capra per Brescia. «Finiti i coraggiosi cercano qualche ardito» scherza il capogruppo Pd in Loggia, che si dice pronto alla sfida « se qualcuno mi chiamerà». È venuta invece meno la disponibil­ità di Daniela Gerardini sul collegio di Chiari; resta in pole il nome della Avanzini per il Garda. Tra i nomi inviati a Roma anche quelli di Laura Parenza (presidente del consiglio comunale di Brescia), Giovanna Benini (assessore a Caino) e la stessa Bandera. I rebus del centrodest­ra La candidatur­a del milanese Orsini non è l’unico nodo per Forza Italia. È di ieri la conferma che Maria Chiara Francesche­tti (vicepresid­ente Gefran) non si candiderà nel listino della Camera. La Gelmi-

ni però vorrebbe in lista un’altra capace imprenditr­ice come valida espression­e della società civile. Restano in corsa anche i sindaci Giacomo Massa (Gottolengo) e Marcello Orizio ( Maclodio). Adriano Paroli invece sarà in uno dei due collegi uninominal­i del Senato (da individuar­e i nomi per il listino plurinomin­ale).

Per la corsa alle regionali Forza Italia ha scelto (a fianco di Alessandro Mattinzoli, che sarà certamente eletto), il vicesindac­o di Travagliat­o, Simona Tironi e Gabriele Barucco di Paderno Franciacor­ta, giovane coordinato­re del Circolo delle Imprese. Apprension­e anche in casa Lega, che attende le scelte di Salvini: quasi certa la candidatur­a della Simona Bordonali nel collegio cittadino della Camera e di Raffaele Volpi al Senato. Da decidere il nome per il collegio «tre-valli» alla Camera ed il poker di candidati nel listino bloccato. Per le regionali pare scontata la rielezione di Fabio Rolfi al quale si affiancher­ebbe l’ex deputato

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Verso le urne La consegna delle liste scade il 29 gennaio per il parlamento il 2 febbraio per la regione
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In lista? L’ex deputato Orsini
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