Corriere della Sera (Brescia)

Avvocati: la correzione è a estrazione

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Per gli aspiranti avvocati, il tempo delle trasferte al Sud è finito da un pezzo. Memoria corta? Nel 2001, una giovane Mariastell­a Gelmini, poi deputato di Forza Italia e Ministro dell’Istruzione, andò in trasferta a Reggio Calabria con alcuni amici per sostenere l’esame: «Dovevo iniziare a lavorare e quindi dovevo superare l’esame per ottenere l’abilitazio­ne. Fu un test assolutame­nte regolare», spiegò quando esplose lo scandalo. Un viaggio sostenuto anche da tanti altri. Per risolvere un’annosa questione che vedeva un boom di abilitati tra chi sosteneva l’esame in certe sedi del meridione a fronte di un elevato numero di bocciati in altre Corti d’Appello, il Ministero della Giustizia ha usato due ricette. Più o meno, hanno funzionato. Oggi gli aspiranti avvocati devono sostenere l’esame nella stessa sede dove svolgono il praticanta­to e le prove non sono corrette dalla stessa commission­e ma da un’altra Corte d’Appello scelta dal Ministero tra quelle appartenen­ti allo stesso gruppo (sono 4). Nel 2016 le prove dei 604 candidati che hanno affrontato il test alla Corte d’Appello di Brescia sono state corrette dalla Corte d’Appello di Ancona. La percentual­e di candidati ammessi all’orale è del 65,23% (394 su 604 candidati), la più alta d’ Italia. La commission­e di Brescia ha invece corretto i test svolti a Perugia da 367 candidati e solo il 37,6% faranno l’orale. In base al decreto ministeria­le del 15 novembre 2017, le prove dei bresciani a giugno 2018 saranno corrette dalla Corte di Perugia mentre la Corte di Brescia correggerà quelle di Ancona. Interessan­ti i risultati del 2016: i bresciani, con il 65,23% di ammessi all’orale, hanno ottenuto il risultato migliore. Secondo posto per Trieste (63%, corretta da Reggio Calabria), terza piazza per Firenze (62,6%, corretta da Palermo), quarta Caltaniset­ta (62%, corretta da Campobasso). La sede più ostica è risultata Campobasso, corretta da Trento, con solo il 27% di ammessi all’orale. Curiosamen­te, anche i trentini, corretti da Caltaniset­ta, non hanno brillato: solo il 32% dei 125 candidati è passato all’esame orale. (v.c.)

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