Corriere della Sera (Brescia)

«Stelle» del mandolino a due passi da Brescia

- Fabio Larovere © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Due «stelle» degli strumenti a plettro ospiti a Cremona. Nei giorni scorsi il bellissimo auditorium Arvedi del Museo del Violino ha ospitato una star della classica, il mandolinis­ta israeliano Avi Avital, straordina­rio virtuoso di uno strumento da molti reietto ma che invece vanta una bella tradizione musicale (e che proprio grazie ad Avital sta conoscendo nuovi fasti).

L’altra stella è propio un mandolino, il pregiatiss­imo «Mandolino coristo» databile al 1700/1710, esposto in queste settimane al Museo del Violino, uno dei due soli di Antonio Stradivari oggi conosciuti (info museodelvi­olino.org).

Come molti sanno, la tradizione liutaia non si esprime solo nella realizzazi­one di strumenti ad arco, ma riguarda anche gli strumenti a plettro, tra i quali il più noto è proprio il mandolino.

Collegato oggi prevalente­mente alla musica napoletana, in realtà il mandolino vede in Brescia una delle sue città d’elezione. E questo per diversi importanti motivi. Anzitutto perché la nostra città e la nostra provincia sono state la culla della liuteria, prima che, a partire dall’inizio del Seicento, i maestri liutai si spostasser­o a Cremona.

Due dei cinque più importanti liutai storici erano nati e operavano nella nostra provincia: Gasparo Bortolotti da Salò (l’inventore del violino) e Giovanni Paolo Maggini (gli altri sono i cremonesi Amati, Guarneri del Gesù e Stradivari).

L’altro motivo per cui Brescia può oggi ben dirsi la patria italiana del mandolino è legato alla presenza, nella nostra città, di numerosi cultori del mandolino e di alcuni tra i più importanti studiosi e virtuosi di questo strumento: parliamo di ben tre orchestre a plettro ( Città di Brescia, Claudio e Mauro Terroni, Il plettro di Inzino di Gardone Valtrompia), di solisti e docenti del calibro di Ugo Orlandi e Dorina Frati, quest’ultima titolare della cattedra di mandolino al Conservato­rio Marenzio.

Nomi ben noti allo stesso Avital, che, da parte sua, ha il valore aggiunto di un’immagine decisament­e glamour che aiuta molto, in questi nostri tempi, a veicolare anche contenuti culturali.

A Cremona il mandolinis­ta israeliano si è esibito insieme alla bravissima (e bellissima) fisarmonic­ista lettone Ksenija Sidorova. I due interpreti si sono cimentati in un repertorio che da Kreisler ha spaziato sino a Bartok e Villa Lobos, passando per Mozart e per una strepitosa esecuzione di una trascrizio­ne per mandolino solo della «Ciaccona» di Bach.

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Glamour Il mandolinis­ta israeliano Avi Avital si è esibito recentemen­te a Cremona

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