Corriere della Sera (Brescia)

Regionali: le «Civiche» calano gli assi C’è lady Zalesky

La moglie del finanziere correrà in «Lombardia per le Autonomie»

- Giuseppe Arrighetti

C’è un gran fermento nelle civiche che dovranno appoggiare i due principali candidati al Pirellone Attilio Fontana e Giorgio Gori. Su questo fronte è molto attivo in queste ore il camuno Corrado Tomasi, che si è messo in stand-by dal Pd per dedicarsi ad una sua nuova creatura: la lista «Obiettivo Lombardia per le autonomie». Sarà presente in tutte le province a sostegno di Gori e a Brescia ha calato l’asso: in corsa ci sarà la moglie del finanziere Roman Zalesky. Più complessa la situazione a destra, fatica la lista «Fontana presidente».

«Hélène De Prittwitz sarà una nostra candidata». Una candidatur­a con il botto. Corrado Tomasi, promotore della lista civica «Obiettivo Lombardia per le autonomie» a sostegno di Giorgio Gori cala l’asso: «La moglie del finanziere Roman Zaleski ha accettato la nostra proposta e correrà per le regionali».

L’ex sindaco di Temù, cinque anni fa eletto dalle fila del Partito democratic­o grazie a più di 8 mila preferenze personali, quest’anno ha deciso di non schierarsi, in attesa di un probabile incarico in giunta a Milano nel caso di vittoria del centrosini­stra, ma sta girando tutte le province lombarde per chiudere le liste della sua nuova formazione politica. «“Confesso – spiega Tomasi – che sto riscontran­do la fatica maggiore proprio a Brescia». Le riunioni si susseguono e per ora gli unici nomi certi sono quelli dei camuni suoi conterrane­i: Oliviero Valzelli, presidente di Comunità montana e Bim (pur assalito dai dubbi), Sandro Farisoglio, sindaco di Breno, e, appunto, lady Zaleski. «Per chiudere la lista nel collegio di Brescia – aggiunge Tomasi – ci sarà una donna del Sebino, un rappresent­ante della Franciacor­ta e uno della Bassa». Inutile chiedergli di più.

Anche perché nel campo del centrosini­stra la partita è, come sempre, spigolosa prima di tutto fra gli alleati. A sostegno di Giorgio Gori ci sarà infatti anche la «sua» civica, Gori Presidente, che punta forte su Riccardo Venchiarut­ti, sindaco di Iseo, e sul consiglier­e uscente Michele Busi. Con loro due ci saranno Mafalda Gritti (consiglier­a comunale in città), Francesca Nodari (direttore del festival Filosofi lungo l’Oglio) e Laura Valgiovio (sindacalis­ta Cisl).

Cinque anni fa, la lista civica «Maroni Presidente» aveva fatto approdare in consiglio regionale Fabio Fanetti e Alessandro Sala. Le loro speranze di essere ricandidat­i sono tutte riposte nelle mani di Attilio Fontana e di Matteo Salvini. Il candidato del centrodest­ra si è riservato la possibilit­à di inserire alcuni nomi di suo gradimento, ed è scattata la gara a chi può piacergli di più fra chi cinque anni fa sosteneva Maroni senza essere della Lega. Fanetti e Sala lo hanno accompagna­to nella visita a Brescia, ma le loro aspirazion­i si incrociano con quelle di Donatella Martinazzo­li, consiglier­a uscente della Lega che, pur bocciata dal suo territorio (la Valle Camonica) potrebbe essere ripescata: o nella lista del Carroccio oppure proprio nella lista di Fontana.

Il Movimento 5 Stelle e il suo candidato presidente Dario Violi intanto tirano dritti per la propria strada e dopo aver ufficializ­zato i candidati bresciani continuano gli incontri sul territorio. Se la loro scelta di correre da soli sia vincente, oppure se risulteran­no decisive le liste civiche di appoggio agli altri due principali candidati, lo si saprà il prossimo 5 marzo.

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Camuna d’adozione Un’immagine di Hèléne de Prittwitz Zaleski

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