L’uomo che pregava in A8: «Aspettavo il carroattrezzi»
Fotografato sulla Milano-Varese. Individuato dalla Digos, è un italiano di religione islamica. Multato
Il motivo Avevo l’auto in panne ed era l’ora del salat. Così mi sono rivolto verso la Mecca
VARESE Pregava in autostrada, seduto nella corsia di emergenza, accanto alla sua automobile. Una scena che venerdì scorso ha destato sconcerto negli automobilisti in transito sull’autostrada Milano-Varese. Alcuni, sorpresi, hanno afferrato il telefonino e hanno filmato la scena, accaduta allo svincolo di Gazzada Schianno. Il video circola da alcuni giorni sui social network e c’è stata anche la prevedibile reazione della Lega: «La polizia impedisca ai cittadini di religione islamica di usare l’autostrada come una moschea», ha tuonato il segretario provinciale Matteo Bianchi.
L’uomo in preghiera è un italiano, trentenne, ed è stato rintracciato dalla polizia dopo la visione dei fotogrammi del video postato sui social network. Gli agenti hanno riconosciuto la Opel Agila grigia che appartiene a una persona incrociata da alcuni funzionari della Digos durante alcuni servizi informativi di routine, nell’ambito delle attività di controllo nei centri islamici della zona. In particolare, l’uomo è un frequentatore del centro islamico di Busto Arsizio «La Fiaccola luminosa». Incensurato, residente in zona, si è convertito all’islam da qualche anno e aderisce a una corrente islamica detta dei «Tabligh», considerata conservatrice: gli aderenti ritengono che si debba tornare alla visione più pura del messaggio di Maometto.
Alla polizia ha raccontato che l’auto gli era andata in panne. Aveva chiamato i soccorsi ma essendo sopraggiunta l’ora della preghiera si è inginocchiato rivolgendosi verso la Mecca. Il commissariato ha girato gli atti alla polizia stradale per eventuali violazioni del codice della strada. Il trentenne, a conti fatti, non aveva apposto il triangolo di sicurezza e non indossava il giubbotto catarifrangente. La Lega ha ringraziato la polizia.