Infiltrazione mafiosa, le imprese bresciane sempre più a rischio
Che ci fossero infiltrazione di criminalità mafiosa nell’economia sana non è una novità. Che Brescia per la sua «ricchezza» fosse una piazza altrettanto appetitosa per il crimine organizzato lo si poteva intuire. Che il fenomeno avesse articolazioni così diffuse ce lo hanno ricordato i giudici all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Ed ecco allora i reati «tradizionali» riconducibili a usura, esercizio abusivo del credito, conseguenti estorsioni fino ad arrivare «a fornire assistenza ad imprenditori in difficoltà nella gestione dei rapporti con aziende concorrenti». Ma non solo. Da tempo sono stati registrati casi di attività delle nuove mafie particolarmente rivolte a conquistare nuovi spazi operativi e aree di intervento. Un esempio su tutti sono il riciclaggio internazionale e lo smaltimento illecito e il traffico nazionale e internazionale dei rifiuti pericolosi. «Un’emergenza che purtroppo — scrive il procuratore generale della Repubblica presso la corte di appello di Brescia — vede il territorio come punto di riferimento nazionale». Un fenomeno che oltre ad aumentare il numero dei reati mina le regole fondamentali dell’economia e di conseguenza la leale concorrenza tra imprese. E quelle sane, spesso, sono costrette a chiudere i cancelli. (r.g.)