CidneOn si allargherà alla città
Installazioni luminose dalla fortezza ai piedi del colle e durata estesa a 10 giorni
Il festival delle luci ha appena spento gli interruttori, ma già si lavora all’edizione del 2019: l’anno prossimo, CidneOn potrebbe allargarsi ed estendere le sue installazioni dal Castello alla città. Tra le novità su cui si sta riflettendo, c’è anche la durata: «Siamo la città delle X Giornate, quindi perché non fare una rassegna di dieci giorni?» anticipa Tiziano Bonometti di Up!, la società che da quest’anno ha gestito il festival. Le chiavi magiche, ieri sera, erano esaurite: ne hanno vendute 40 mila.
CidneOff: il festival delle luci e dei record ha spento le lampadine, le colonne sonore, le nuvole luminose e gli alberi logorroici che sussurrano al pubblico ieri sera. Il Castello s’è illuminato d’immenso per otto giorni, stregando una bolgia umana: 256 mila persone (all’ultimo aggiornamento, venerdì notte) hanno invaso, accerchiato e fotografato la fortezza illuminata.
Prima ancora di schiacciare l’ultimo interruttore, direttori artistici e organizzatori hanno iniziato a pensare all’edizione 2019, la terza. Se la seconda era extralarge — un viaggio luminoso di quasi due chilometri con 19 installazioni —, la prossima sarà fuori misura: potrebbe allungarsi a 10 giorni e valicare i confini della fortezza. «Sicuramente vorremmo fare della fossa viscontea il luogo chiave per la progettazione del percorso — fa sapere Fabio Larovere di Cieli vibranti, curatore artistico —. Ma pensiamo anche di ampliarlo fuori dal Castello, lungo la strada che porta la città e, se possibile, di arrivare alla città stessa». Era l’ossessione degli organizzatori dalla prima edizione: «Il Castello ha potenzialità notevoli ma anche limiti — continua Larovere —. Quest’anno siamo riusciti a rendere più fluido l’accesso con le chiavi magiche e l’uscita dalla Light tower (detta anche Brondi tower), ma l’accessibilità, in qualche punto, resta un problema: potremmo superare il limite estendendo il percorso».
La suggestione dell’edizione appena finita scaturiva da un conflitto: «Natura e architettura». I visitatori ne sono stati abbagliati: i numeri hanno infranto ogni aspettativa. «Siamo andati decisamente oltre ogni attesa. Le installazioni che hanno avuto più riscontro, tra l’altro, sono state create da artisti bresciani: l’Ecce homo in video mapping sulla torre dei francesi e le Mura parlanti».
La chiave magica — reliquia luminosa da 8 euro per la fast lane — è un’idea di Tiziano Bonometti e Up!, la sua società che da quest’anno ha preso la gestione del festival. «Le abbiamo finite: 40 mila in sette giorni, tanto che stasera (ieri per chi legge, ndr), dovremo sostituirle con dei coupon, per poi ordinarne altre e spedirle successivamente ai visitatori che l’hanno richiesta» dice Bonometti mentre ordina un espresso al ristorante (è a pranzo con ospiti di Genova). «Sono venuti da ovunque per vedere CidneOn: per questo, l’anno prossimo, abbiamo pensato a uno spettacolo unico al mondo, che ci renda ancora più internazionali. Ho contatti con un importante imprenditore bresciano che mi aiuterà a realizzarlo, non mi chieda altro». Bonometti pensa anche di estendere la durata dell’edizione 2019. «Siamo la città delle X Giornate, quindi perché non fare un festival di dieci giorni?». Il mese resterà lo stesso: febbraio. La bolletta di CidneOn costa 700 mila euro: il budget è stato coperto grazie agli assegni di Loggia (25 mila euro) e Regione (20 mila) ma soprattutto ai mecenati. «Ci sostengono e continueranno a farlo».
Per Giovanni Brondi, presidente degli Amici del Cidneo, i 300 mila visitatori — «un pubblico superiore a quello dei musei civici durante l’anno» — attireranno altri artisti l’anno prossimo: «Vorranno tutti venire qui. Brescia diventerà fondamentale per loro».
Brondi I 300 mila visitatori hanno superato il pubblico annuale dei musei di Brescia L’anno prossimo vogliamo organizzare qualcosa di ancora più grande e spettacolare