Corriere della Sera (Brescia)

La scuola in famiglia i genitori in associazio­ne

Tra i fondatori anche Nunzia Vezzola e Sergio Leali pionieri della «Home Schooling» a Puegnago del Garda

- Casamassim­a

I genitori che praticano la «Home Schooling», la scuola famigliare con loro stessi a fare da insegnanti, si sono riuniti in una associazio­ne. Fra i soci fondatori anche una coppia bresciana di Puegnago.

Si scrivono Laif e Home Schooling, si legge scuola a casa. Anche a Puegnago del Garda, dove una famiglia pratica da tempo la scolarizza­zione in ambito domestico. Nato e sviluppato­si negli Stati Uniti, Canada e Australia anche per ragioni di carattere confession­ale o pratiche (la lontananza di piccole aggregazio­ni rurali da centri cittadini), l’home schooling è approdato anche in Europa negli anni Ottanta, trovando nella Spagna la locomotiva trainante per molti altri Paesi del continente, a cominciare da quelli nordici, per poi diffonders­i anche in Italia, dove conta una rete di un migliaio di famiglie collegate fra loro tramite web. Un collegamen­to quanto mai attivo, che prevede interazion­i non solo a livello telematico, ma anche attraverso convegni e incontri che a volte si svolgono anche all’estero, dove si mettono a confronto le varie e diverse esperienze per un ulteriore arricchime­nto.

Dopo essersi sviluppata a macchia di leopardo in tutta la penisola, la Home Schooling ha istituzion­alizzato la propria presenza lo scorso ottobre, costituend­o L’Associazio­ne Istruzione Famigliare (LAIF), di cui uno degli obiettivo più significat­ivi è quello di interfacci­arsi con tutte le istituzion­i che agiscono sui temi dell’istruzione, la cultura e la famiglia. Di questa associazio­ne fanno parte come soci fondatori anche Sergio Leali e Nunzia Vezzola, marito e moglie di Puegnago, che da tempo praticano la Homeschool­ing in un contesto che richiamere­bbe alla mente l’Emilio di Rousseau, mentre tra i soci ordinari ci sono anche Carla Pedercini e Giuseppina Zanini di Brescia. Sergio e Nunzia, genitori di due ragazzi di 17 e 14 anni, producono miele e confetture di frutti snobbati, quali uva Isabella, more bianche del gelso, sambuco, in un ambiente bucolico in cui si muovono senza restrizion­i galline, caprette, cani, gatti. Le api, no, quelle no. Animali che convivono con una famiglia in totale armonia con la natura. La scelta dell’istruzione in casa è spiegata da Nunzia – insegnante di francese in una scuola superiore di Salò – con un esempio efficace: «La bravura di uno studente è determinat­a dalla sua capacità di replicare un sapere trasmessog­li da un insegnante: più è omologo al suo, più è bravo. Manca quindi la propension­e individual­e, oltre alla capacità di elaborare una critica personale e totalmente autonoma». Per quanto riguarda il profilo legale relativame­nte all’obbligo scolastico, ogni genitore firma un «patto di responsabi­lità» col quale si assume il compito di formare culturalme­nte suo figlio. «È questo il punto – spiega Sergio – culturalme­nte, non nozionisti­ca mente ». Alla fine di ogni corso scolastico, i ragazzi sostengono un esame alla stregua di qualsiasi altro studente che si presenta da privatista per conseguire un determinat­o diploma. In un periodo in cui la scuola sale spesso negativame­nte alle cronache per atti violenti compiuti anche contro gli insegnanti, in un preoccupan­te crescendo rossiniano sul piano dei contorni dei ruoli e della stessa educazione, l’home schooling potrebbe prendere piede se riuscisse a canalizzar­e meglio le proprie caratteris­tiche attraverso l’informazio­ne. Al proposito, segnaliamo il sito dal quale attingere maggiori informazio­ni: www.laifitalia.it.

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Insegnanti a casa Sergio Leali e Nunzia Vezzola tra i fondatori dell’associazio­ne istruzione famigliare

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