Dalla «Danza delle ore» alla grande cucina Rinasce villa Ponchielli
Restauri e scuola da chef nella casa del compositore
Si dice che proprio qui, guardando, attraverso le vetrate della fastosa dimora, l’orologio del campanile del rione lecchese di Maggianico, Amilcare Ponchielli abbia dato la veste definitiva alla sua composizione forse più celebre, la «Danza delle ore». Certamente in questo luogo ameno, circondato dal lussureggiante giardino stretto tra le pendici del monte Magnodeno e il lago, ha trascorso per anni le sue vacanze estive.
Sede degli Scapigliati, movimento della seconda metà dell’ottocento, che poi cedette il passo al Verismo, ha ospitato poco più di un secolo fa, scrittori e pittori, librettisti di successo e grandi talenti della musica. Ora villa Ponchielli, costruita nel 1880 dall’ingegnere Attilio Bolla e per anni abbandonata all’incuria e al degrado sta per tornare a nuova vita, e le note classiche lasceranno spazio a quelle delle pentole e dei fornelli dei cuochi che qui studieranno per diventare grandi chef, sotto la guida dell’istituto alberghiero di Casargo.
Tutto dipenderà però da Bruxelles. A breve ci sarà la stesura del progetto per ottenere un finanziamento a fondo perduto da parte dell’Unione Europea. Ente capofila, il comune di Lecco, che insieme a quelli di Malgrate e Casargo e all’agenzia provinciale per le attività formative, nei prossimi giorni affiderà l’incarico per partecipare al bando. Intanto la prossima settimana si concluderanno i lavori di messa in sicurezza per scongiurare il degrado: il tetto da cui pioveva acqua, rovinando affreschi e pavimenti, è stato riparato, il giardino con le magnifiche grotte ripulito, gli infissi, le grondaie e la facciata esterna, se non riportati all’antico splendore, quanto meno sono stati strappati all’abbandono in cui languivano nell’ultimo decennio grazie a un appropriato intervento conservativo.
«Ad oggi abbiamo speso all’incirca 300 mila euro, con una fatica enorme per trovare i fondi. Ma per trasformare la villa in una scuola per top chef servono milioni di euro. Questo bando è un’occasione che non possiamo perdere. L’Europa deve capire il valore della start up che vogliamo realizzare», spiega l’assessore ai lavori pubblici del comune di Lecco, Corrado Valsecchi.
«Qui trasferiremo anche il master internazionale d’alta cucina che il prossimo anno sarà attivato all’alberghiero di Casargo intitolato a Riccardo Galbiati, giovane studente morto a soli quindici anni. Si tratta di un progetto di altissima formazione professionale», aggiunge Nunzio Marcelli, presidente del Centro di formazione professionale alberghiero.
Tra le carte da giocare la vicinanza di un’altra dimora storica, l’attigua villa Gomez, sede della scuola civica di musica. Opera lirica e cibo, un’accoppiata tutta italiana che si spera possa rivelarsi vincente.