Polizia e Comune insieme contro le truffe agli anziani
Bruno Pagani: «La prevenzione è l’arma migliore»
Ladri travestiti da tecnici del gas, delinquenti che si fingono conoscenti dei figli o che si spacciano per avvocati. La truffa è ormai ampia e variegata e gli anziani sono le vittime preferite.
Ecco perché da tempo la Polizia di Stato si batte per un’opera di prevenzione e informazione rivolta ai pensionati: «La grande abilità di questi criminali è distorcere la realtà e manipolare le persone. Nelle truffe – dice il commissario capo di Desenzano Bruno Pagani – l’arma non è una pistola o un coltello, ma l’astuzia. Colpiscono senza violenza». E questo presentarsi con abiti eleganti e senza l’identikit «classica» del criminale induce un abbassamento delle difese da parte degli anziani. «Non appena la diffidenza viene meno, la truffa ha inizio». Questi sottili meccanismi Pagani li ha spiegati con chiarezza agli 80 pensionati che si sono ritrovati ieri mattina nella sede dell’Auser di Pozzolengo.
Il Comune, guidato dal sindaco Paolo Bellini, ha fortemente voluto questo incontro, finanziando le centinaia di opuscoli che sono stati distribuiti nelle case e nei luoghi più frequentati, come banche e uffici postali. Il progetto «Giù le mani dagli anziani» approderà piano piano in tutti i comuni del Basso Garda: prossimamente, infatti, farà tappa a Lonato e Sirmione. Nella consapevolezza che «la prevenzione è l’arma più efficace nella lotta alle truffe. Spesso gli anziani sono così scossi che non vanno a fare denuncia. Oppure – ricorda il commissario capo di Desenzano – non forniscono elementi sufficienti per le indagini». Il contrasto alla microcriminalità non manca, ma agire «ex ante» porta più risultati. Il percorso di Pozzolengo su questo tema nasce già due anni fa «con l’osservatorio per la sicurezza, composto – spiega il sindaco Bellini – da 6-7 cittadini che interloquiscono con l’amministrazione». Ora, insieme alla Polizia di Stato, l’obiettivo è fare «prevenzione e informazione, lavorando in rete».
Ognuno ora farà la propria parte nel tutelare gli anziani che sono tra le figure più «fragili» della società. Di truffe ce ne sono sempre di nuove: qualcuno si è finto persino avvocato, spingendo genitori ignari a pagare una (finta) cauzione per il loro figlio che «altrimenti – dicevano – rischia di finire in carcere».