Ecco l’ospedale ecosostenibile che taglia la CO2
Le ragioni: il sistema soddisfa l’80% del fabbisogno, riduzione di Co2 e gas nocivi del 30%
Un nuovo impianto per la produzione di energia elettrica, termica, frigorifera; pannelli fotovoltaici e luci a led: la Poliambulanza diventa un ospedale ecosostenibile, in grado di tagliare del 30 per cento i gas serra. Un investimento da 3,5 milioni finanziato in parte con un bando europeo.
La razionalizzazione e il monitoraggio dei consumi energetici, l’approvvigionamento da fonti rinnovabili, il contenimento degli sprechi. Arriva «BoB» e l’ospedale diventa ecosostenibile.
La Poliambulanza di Brescia è uno dei quattro siti pilota in Europa (gli altri sono i campus universitari di Middlesbrough, nel Regno Unito, e di Cluj Napoca, Romania, e il parco tecnologico Nobatek di Anglet, Francia) scelti per il progetto Demande Response Block of Builiding, co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 che pone attenzione all’innovazione e alla ricerca nel settore energetico, ambientale e edilizio.
L’intento del progetto, presentato nel dettaglio ieri mattina alla Fondazione Poliambulanza, è quello di evidenziare i benefici economici e ambientali nelle strutture complesse particolarmente bisognose di energia del settore terziario. «L’ospedale è una struttura energivora — spiega il direttore generale Alessandro Signorini — e avevamo necessità di contenere le spese che incidevano sul fatturato per il 3%, con impennate soprattutto nei mesi estivi e dopo la presa in carico dell’ex S. Orsola». Si è pensato così ad un’unica sede di gestione dell’energia, e dal mese di agosto in via Bissolati è entrato in funzione l’impianto di trigenerazione per la produzione congiunta di energia elettrica, termica e frigorifera. «Un sistema che è in grado di soddisfare l’80% del fabbisogno della nostra struttura — aggiunge Signorini — con un risparmio di energia primaria pari a 14.300 megawattora l’anno e una riduzione delle emissioni di Co2 e altri gas serra pari al 30% (e nel caso in cui si registrasse un’eccessiva produzione di ossidi di azoto l’impianto si blocca automaticamente). L’impatto fonetico, invece, arriva a 45 decibel». La centrale energetica unica della Poliambulanza, installata dalla AB, azienda orceana specializzata nella cogenerazione e valorizzazione energetica delle fonti rinnovabili, sarà in funzione per 8.000 ore all’anno, facendo fronte a tutte le esigenze energetiche della struttura ospedaliera. Ad azionare l’impianto è il gas metano (ne servono circa 480 metri cubi all’ora – pari al consumo bimestrale di un bilocale) fornito e certificato (per la provenienza da fonti rinnovabili) da A2A. Un investimento da 3,5 milioni di euro che avrà un ritorno nell’arco di poco più di due anni. Dopo l’installazione dell’impianto fotovoltaico, la sostituzione dei generatori a vapore con generatori ad alta efficienza e il ricorso alle lampade a Led (investimento da 91 mila euro) per l’illuminazione il nuovo impianto di trigenerazione rappresenta un altro passo importante per la Poliambulanza, finalizzato a «perseguire un miglioramento costante sia in ambito sanitario che strutturale e dotare l’ospedale di impianti efficienti e flessibili in grado di gestire in modo ottimale i consumi e di rispondere dinamicamente ai fabbisogni interni e alle condizioni di mercato», precisa il presidente della Fondazione Poliambulanza Mario Taccolini che ha pure annunciato importanti novità che riguardano l’organico dell’ospedale che per la direzione sanitaria trova la sua nuova guida con Valter Gomarasca. Chiara Mulè è la nuova responsabile del Dipartimento di Riabilitazione, Unità Operativa di Riabilatazione Specialistica, mentre Claudio Bnà assume la direzione della Struttura Complessa di Radiologia e Diagnostica per Immagini.
Il progetto Demande Response «Block of building» co-finanziato dall’Ue nell’ambito del programma Horizon 2020 pone attenzione all’innovazione e alla ricerca nel settore energetico, ambientale e edilizio
Signorini Avevamo necessità di contenere le spese che incidevano sul fatturato per il 3%, con impennate soprattutto nei mesi estivi