Chiari, interdizione impugnata
Due mesi di sospensione dall’attività professionale sono assolutamente ingiustificati. È la convinzione dell’avvocato Giovanni Orlandi, legale di Ermanna Chiari, medico di 61 anni, responsabile del Laboratorio di Ecocardiografia del presidio ospedaliero Spedali Civili di Brescia, sospesa dal servizio dal giudice, su richiesta della procura, per 44 casi di abuso d’ufficio. Ieri mattina, davanti al tribunale del riesame, l’avvocato ha presentato appello cautelare impugnando la misura interdittiva. Il tribunale si è riservato, deciderà nei prossimi giorni se accogliere la richiesta della difesa e revocare la misura interdittiva disposta alla fine di gennaio per una serie di esami per esami e conoscenti effettuati al di fuori della lista d’attesa. Ma sull’utilizzo dei macchinari (un medico è finito sul registro degli indagati avendo fatto cancellare la memoria del suo apparecchio ecocardiografico) la procura starebbe effettuando ulteriori accertamenti e non è escluso che riservino altre sorprese. Nel frattempo è stata fissata l’udienza preliminare per Claudio Muneretto, 60 anni, primario della Cardiochirurgia universitaria dell’Asst Spedali Civili (a dicembre si è autosospeso). L’11 aprile, davanti al gup Elena Stefana, Muneretto dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato da premeditazione e futili motivi per la morte di una paziente, Angiola Maestrello, 57enne veronese, operata a Brescia e deceduta a Padova 5 giorni dopo l’intervento. A Muneretto, che ha contestato le accuse in una articolata memoria e che sostiene di essere vittima di un disegno calunnioso, è contestato anche il reato di falso ideologico.