Corriere della Sera (Brescia)

Pazienti cronici, la Cgil informa e fa i conti

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«La nostra prima preoccupaz­ione è informare, perché stiamo parlando di fragilità e malattia. Dopodiché siamo anche preoccupat­i per le ripercussi­oni sul sistema sanitario». Silvia Spera, segretaria generale della Camera del Lavoro di Brescia, illustra in questo modo le motivazion­i alla base della nuova campagna informativ­a della Cgil bresciana sul nuovo modello di presa in carico dei pazienti cronici voluto dalla Regione Lombardia. Con lei, a illustrare la campagna, ci sono anche Federica Trapletti della segreteria della Camera del Lavoro, Stefano Ronchi della Funzione pubblica Cgil e Duilio Gussago per i pensionati dello Spi. La Cgil ha prodotto un pieghevole che verrà distribuit­o in migliaia di copie fuori dagli ospedali: «La materia è assai delicata— sottolinea­no Duilio Gussago e Stefano Ronchi — e l’adesione al nuovo modello è libera e volontaria». L’invito che fa la Cgil è a consultars­i col proprio medico di base, sapendo però che la metà di questi ha sposato il nuovo modello di presa in carico (e quindi non sarà soggetto neutro, ndr). Non solo, l’eventuale sottoscriz­ione del patto di cura da parte del paziente sarà vincolante per almeno un anno, non si potrà scegliere la struttura preferita ma quella decisa dall’ente gestore, non si sa quali potrebbero essere le conseguenz­e per le liste di attesa attualment­e in vigore. Anche per questo la Cgil continuerà a chiedere incontri con l’Ats e le aziende ospedalier­e per capire come la riforma stia entrando a regime e quali aspetti critici stiano emergendo. A oggi risposte sono arrivate solamente dalla Poliambula­nza. La partita è molto grossa: «Solo a Brescia le persone interessat­e sono 388 mila — ricorda Trapletti —: 18 mila per chi ha quattro o più patologie, 142 per chi ne ha due o tre, 228 mila per chi ne ha una». C’è il timore di un ulteriore ridimensio­namento della sanità pubblica a vantaggio di quella privata: «Questa riforma — osserva Spera — non mette in primo piano le persone. La sanità pubblica va migliorata ma difesa». (t.b.)

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Cgil Il segretario Silvia Spera

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