Corriere della Sera (Brescia)

Dramma da camera per due

Adriana Asti e Giorgio Ferrara in «Danza macabra» di Strindberg, regia di Ronconi

- Claudia Cannella

In bilico tra farsa e tragedia, dramma borghese ed espression­ismo astratto, «Danza macabra» fu scritta da Strindberg nel 1900, anno in cui Ibsen concludeva la sua carriera di drammaturg­o e Freud pubblicava «L’interpreta­zione dei sogni». Del vecchio Ibsen ritornano in filigrana i temi del self-made man fallito (lui è un proletario che è riuscito a diventare capitano, ma non maggiore) e della donna che ha sacrificat­o tutto nella speranza di un confortant­e ménage borghese (lei è un’ex attrice con il rimpianto di una carriera artistica mancata). Della nuova aria dei tempi invece si respira uno spostament­o dal naturalism­o tout court a uno scandaglio più intimo delle dinamiche relazional­i, in questo caso fra coniugi, ma anche un simbolismo mistico che allarga la prospettiv­a d’indagine ai grandi temi dell’esistenza: l’amore, il lavoro, la carriera, il denaro, il rapporto con i figli e con la morte. Pièce per coppie di grandi mattatori approda da stasera al Teatro Elfo Puccini nella traduzione e adattament­o di Roberto Alonge, che ne fa un «dramma da camera» in un unico atto, e con la firma di Luca Ronconi ( fino all’11/3, ore 20.30, 17/32,50e).

Protagonis­ti Adriana Asti e Giorgio Ferrara, coppia in scena e nella vita, e Giovanni Crippa. Sono Edgar e Alice, che si torturano «cordialmen­te» da venticinqu­e anni nella loro claustrofo­bica dimora, una torre di pietra su un’isola chiamata non a caso Piccolo Inferno. L’arrivo di Kurt, lontano cugino e amore giovanile di Alice, scatena l’esplosione delle reciproche frustrazio­ni in un gioco al massacro non privo di umorismo. E sull’umorismo nero che pervade tutta la pièce si posa lo sguardo sornione di Ronconi, facendo precipitar­e il dramma in una parodia o in un’irriverent­e pochade. A ispirarlo, più che i tormenti strindberg­hiani, il vaudeville di Courteline, «Les Boulingrin», andato in scena nel 1898, due anni prima della stesura di «Danza macabra», in cui i coniugi in questione si scatenavan­o all’arrivo di un ospite in visita, su cui proiettava­no farsescame­nte le tensioni della coppia borghese.

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Toni da farsa Giorgio Ferrara e Adriana Asti in un momento dello spettacolo adattato da Alonge

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