Il problema del male secondo la visione di tre filosofi «classici»
Tre conferenze per indagare il problema del male in filosofia. Le propone la Cooperativa Cattolico Democratica di Cultura, nel segno della sua quarantennale impegno sul fronte culturale e in particolare su quello filosofico, così come voluto dal fondatore, l’indimenticato prof. Matteo Perrini. Gli appuntamenti, curati da Luca Ghislieri, sono in calendario nella sala Bevilacqua di via Pace 10 a Brescia alle ore 18 e affrontano il tema secondo il pensiero di tre grandi filosofi, affidandone la trattazione a docenti di chiara fama. Si comincia giovedì 8 marzo con il prof. Aldo Magris, ordinario di filosofia teoretica all’università di Trieste, che presenta la figura di Plotino: per il pensatore greco vissuto nel III secolo d.C., il male è privazione d’essere, legato alla materia. Per un verso, la materia è vista come necessaria, è quell’“altro”, opposto al principio, che deve esserci; per altro verso, essa non è qualificata positivamente: è privazione, ombra, non-essere. Giovedì 15 marzo è la volta di Giuseppe D’Anna, professore associato di storia della filosofia all’Università Cattolica di Milano. Affronterà il tema in Baruch Spinoza. Quest’ultimo era convinto che il male fosse apparenza e illusione: in un mondo che è necessaria espressione di Dio — e come tale è perfetto e immutabile — non c’è posto per il male e ogni cosa è perfetta e divina. L’ultimo filosofo indagato, il 22 marzo, è Friedrich Schelling, affidato a Claudio Ciancio, professore emerito all’università del Piemonte orientale. L’originale tentativo di Schelling è di rendere compossibili la realtà del male e la sua negatività rispetto al bene, inserendo nell’assoluto stesso la dialettica antinomica bene-male. In Dio, per lui, sono infatti compresenti due principi antitetici che però non sono due esseri diversi, ma due volontà diverse dell’unica e medesima «essenza» di Dio. È proprio il «dramma» del conflitto tra di loro a fare di Dio, e di ciascun essere umano, una «persona». La partecipazione alle conferenze è libera e vale ai fini dei crediti scolastici per i ragazzi delle scuole superiori.