Del Bono: resto tranquillo
Si smarca dal tracollo nazionale del Pd: «A Brescia ha tenuto» Stranieri? «Erano di più con Paroli e ora la sicurezza è garantita»
«Sono sereno perché conscio di aver fatto un buon lavoro. Per questo alle prossime elezioni comunali temo meno il voto di protesta. Non credo che i cittadini bresciani vogliamo interrompere una fase positiva di crescita e di sviluppo della città». Il sindaco Emilio Del Bono interviene sul risultato delle elezioni politiche e regionali, che hanno visto il trionfo della Lega. Lo fa elencando i risultati ottenuti, che a suo giudizio sarebbero un lasciapassare per la sua riconferma. E quasi a temere l’effetto «zavorra» del Pd nazionale, sottolinea con maggior vigore il suo ruolo «di amministratore pubblico» di rappresentante del «partito della città» più che del Pd. «Io penso a governare non condizionato dalla mia appartenenza politica», dice, anche se ricorda che in città il partito ha sfiorato il 27%, «più o meno quello che ha preso quattro anni fa; siamo quasi dieci punti sopra la media nazionale».
L’avere mantenuto la giusta distanza dai dem «ha preservato la Loggia da scossoni di natura politica» e ora permetterà alleanze strategiche non solo con i partiti a sinistra del Pd (ovvero LeU) ma anche con le liste civiche. Civiche che si sono rivelate del tutto inefficaci alle regionali, «a conferma che lì si è fatta una scelta del tutto politica» e certamente «imprevedibile». Ma dopo aver mantenuto un atteggiamento «riservato ed esterno nella campagna elettorale per le politiche», ed in parte alle regionali (dove ha espresso un tiepido endorsement a Gori anche ora si lancia «in discussioni che non mi competono. Ricordo però che la distanza tra gli schieramenti di centrodestra e centrosinistra ha uno scarto di 4 punti in città, meno pesante che nel resto della provincia». Non vuole commentare nemmeno le possibili alleanze di governo. Che però potrebbero per assurdo favorirlo: se una parte del Pd dovesse appoggiare M5S, in un eventuale ballottaggio con il centrodestra i grillini potrebbero sostenerlo. Diverso se governasse però il centrodestra, con l’elettorato ancora in luna di miele.
Per ora si limita a ribadire il concetto: «Il voto amministrativo sarà diverso da quello del 4 marzo. L’ex sindaco Paroli ha dichiarato che il centrodestra vincerà perché è cambiata l’aria politica, la stessa che nel 2013 soffiava a sinistra e che mi avrebbe favorito. Io credo che cinque anni fa lui abbia perso perché non ha fatto un buon lavoro». Ed elenca le cose fatte ed in via di completamento: dai primi interventi su via Milano, che rinascerà con il bando Oltre la Strada alla bonifica della Caffaro; dal miglioramento della viabilità a Mompiano e in via Corsica al nuovo PalaLeonessa; dalla pista d’atletica di Sanpolino, all’avvio della bonifica a parco passo Gavia. «Di lavoro da fare ce n’è molto anche in questi ultimi tre mesi e preferisco concentrarmi su quello».
Ma i cittadini potrebbero fare una scelta di pancia, pensando più al nodo immigrazione (che a Brescia ha percentuali record) che alle cose fatte. «Spiegheremo che il numero degli immigrati è in continuo calo — ribatte— e ha raggiunto l’apice durante la giunta Paroli-Rolfi. E ricordiamoci che a Brescia viviamo in un clima di sicurezza e di pace sociale». Del Bono, che in passato ha chiesto un limite al numero dei richiedenti asilo ospitati in città, ricorda di non essere «né un mollaccione né un buonista: sul tema della sicurezza non sono mai stato particolarmente debole. Anzi. La nostra polizia locale è stata criticata per essere piuttosto severa per la sua azione repressiva». Ora è più preoccupato di tessere relazioni
L’appello alla Regione Brescia attende fondi per i trasporti, il sindaco confida in un dialogo con Attilio Fontana
positive con il nuovo presidente della Regione, Attilio Fontana, affinché a Brescia vengano riconosciuti quei contributi sui trasporti che chiede da anni: «Mi auguro ci sia una condizione di interlocuzione migliore con la Regione di quanto non sia avvenuto in passato. Mi auspico che Fontana, che è stato sindaco, possa comprendere le nostre esigenze».