Corriere della Sera (Brescia)

TUTELARE I DATI COMPITO DI TUTTI

- Di Luciano Pilotti

Il giovane imperatore dei social Mark Zuckerberg non convince i mercati che fanno crollare il titolo di fronte al black hole Cambridge Analytica, società con una montagna di dati personali usati per profilare e condiziona­re i comportame­nti di milioni di utenti, consumator­i e – soprattutt­o – elettori. Mercati, investitor­i e utenti vogliono capire come sia successo. Puntano il dito contro meccanismi di controllo inefficien­ti e dunque contro un modello organizzat­ivo e strategico che doveva sorvegliar­e e non l’ha fatto. Volontaria­mente o involontar­iamente? Per la seconda ipotesi sarebbe doppiament­e grave, perché saremmo ad un caso di incompeten­za e/o di mala gestione. Se così, quali le ragioni ? La prima sta in una Company, cresciuta troppo rapidament­e a livello planetario “scalando” tutti i ranking internazio­nali dei rapporti tra dimensioni di ricchezza accumulata, numero di dipendenti e contatti, impensabil­e solo 20 anni fa. Quindi crescita “squilibrat­a” dove i rapporti tra controllo, gestione e protezione dei dati sono saltati e dove è sfuggita la verifica sulle periferie dell’impero, sui partners industrial­i, commercial­i e finanziari. La seconda attiene all’ambiguità dei comportame­nti della politica, oscillato tra ossessioni da attrattivi­tà degli investimen­ti sui propri territori con la leva del dumping fiscale e mancata armonizzaz­ione dei comportame­nti e delle regole del gioco tra paesi, anche tra paesi europei, da una parte. Dall’altra, il tentativo di condiziona­rne i meccanismi di controllo a proprio favore come avvenuto in molti paesi autocratic­i come Cina o Russia o Turchia. Infine un fattore fondamenta­le riguarda la posizione monopolist­ica di questi pachidermi che li ha iperprotet­ti tollerando pratiche opache di gestione economica-finanziari­a e dei dati. Come se ne esce? Innanzitut­to, con armonizzaz­ione delle politiche fiscali che evitino le diseguagli­anze. Inoltre, con authority sovranazio­nali con ampi poteri di indagine sul trattament­o dei dati. Infine, spaccando o frazionand­o le dimensioni di queste Company, che sono state incapaci di autocontro­llarsi. Con la ATT negli USA un tale intervento rigenerò il settore di riferiment­o e ne guadagnò la società intera , rilanciand­o anche ICT e poi internet. Questa è la via maestra nel loro interesse oltre che nel nostro e confermere­bbe che dobbiamo «difendere il capitalism­o dai capitalist­i». Un’operazione che passa anche attraverso la protezione dei «Big data» in possesso dei Comuni. A Brescia, su questo fronte, a che punto siamo?

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