Corriere della Sera (Brescia)

Vaccini, 1.200 bimbi «ribelli» ma il dato è destinato a salire

Ma è molto probabile che i numeri arrivati all’Ats dalle scuole siano solo parziali

- Di Matteo Trebeschi

Sono più di 1.200 i bambini «inadempien­ti» al decreto vaccinale del ministro Lorenzin. Uno solamente in età da asilo nido. Questi, almeno per ora, i numeri a disposizio­ne dell’Ats di Brescia, ma tutto lascia presupporr­e che all’agenzia di tutela della salute non siano arrivate ancora tutte le segnalazio­ni delle scuole.

Qualcuno potrebbe tirare un sospiro di sollievo, guardando il numero dei bambini segnalati come «inadempien­ti» negli asili nido: solo un «alunno» bresciano non sarebbe in regola con gli obblighi vaccinali del decreto Lorenzin. Un unico alunno, indicato da una sola scuola a fronte di 222 asili nido. Più probabile, che i bimbi fino a tre anni con ancora qualche vaccinazio­ne da fare siano molto di più di quelli che emergono dall’elenco che l’Ats di Brescia ha ricevuto dalle scuole. L’obbligo di segnalazio­ne dei minori «inadempien­ti» era il 20 marzo, ma è probabile che diversi dirigenti scolastici non abbiano completato la procedura. Al momento, nell’elenco dell’Ats si contano 111 bimbi tra i tre e i sei anni, 435 alle elementari, 199 alle medie e 459 alle superiori. In totale più di mille e 200 i minori che ancora non avrebbero assolto agli obblighi né presentato la documentaz­ione o l’attestato di prenotazio­ne dell’iniezione. E tuttavia la cifra dei 1.205 «irregolari» sembra sottostima­ta rispetto al reale numero di famiglie con figli da vaccinare.

Prima della legge sull’obbligo, infatti, l’Ats di Brescia aveva registrato 23.777 minori (016 anni) che dovevano assolvere all’obbligo della legge 119 del 2017. Cinquemila ragazzini erano stati recuperati entro il 31 dicembre dell’anno scorso. Nei primi mesi del 2018, poi, altre tremila famiglie avevano ricevuto un appuntamen­to dalle tre Asst territoria­li per concludere l’iter della profilassi.

E tuttavia, nel bresciano ne restano ancora molti di inadempien­ti, tra i 10 e i 15 mila. Almeno sulla carta. A preoccupar­e di più le famiglie sono i bimbi che frequentan­o l’asilo nido e la scuola dell’infanzia: per loro, il mancato rispetto dell’obbligo vaccinale comporta l’esclusione dalla scuola. O meglio, la temporanea sospension­e.

Ma è proprio tra i più piccoli che ci si aspetta un’accelerazi­one nelle vaccinazio­ni: a fronte di 1.235 irregolari tra quelli nati nel 2015, i piccoli che il sistema socio-sanitario bresciano era riuscito a recuperare al 31 dicembre dell’anno scorso erano 500. Ossia quattro su dieci, la percentual­e più alta. Ne restavano circa 700, perciò appare difficile che ad oggi – come risulta dall’elenco inviato dalle scuole all’Ats – ci sia solo un bimbo «irregolare» tra quelli che frequentan­o i vari asili nido. È più probabile, invece, che gli elenchi siano parziali. E questo perché agli istituti scolastici servono ancora chiariment­i o serve altro tempo. Oppure perché alcuni documenti sono tornati alle scuole pieni di note nelle quali le famiglie chiedevano lumi. Eppure, la nota ufficiale del ministero della Salute parla chiaro: «Entro il 20 marzo 2018, i dirigenti delle istituzion­i del sistema nazionale d’istruzione e i responsabi­li dei servizi educativi per l’infanzia – è scritto – inviterann­o per iscritto i genitori/tutori/affidatari dei soli minori indicati nei suddetti elenchi con le diciture “non in regola con gli obblighi vaccinali”, “non ricade nelle condizioni di esonero, omissione o differimen­to”, “non ha presentato formale richiesta di vaccinazio­ne” a depositare, entro dieci giorni dalla ricezione della predetta comunicazi­one, la documentaz­ione comprovant­e l’effettuazi­one delle vaccinazio­ni», ovvero l’esonero, il differimen­to o la prenotazio­ne. Nelle prossime settimane potrebbe quindi esserci un aggiorname­nto dell’elenco, anche se i controlli di ogni singola posizione adesso spettano alle tre Asst e, in ultima istanza, all’Ats per le eventuali sanzioni.

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