Loggia, la corsa della Vilardi
Il sì della Lega apre ufficialmente la campagna. In campo i big delle preferenze
Dopo il risultato delle politiche il Centrodestra ora crede nella possibilità di ribaltare i pronostici, di riconquistare Palazzo Loggia dopo cinque anni di Emilio Del Bono. Ieri l’investitura ufficiale della Lega ha aperto la corsa di Paola Vilardi.
Elezioni comunali 2018, ora manca solo la data. Si potrebbe votare il 27 maggio (con ballottaggio il 10 giugno) o il 10 giugno con ballottaggio il 24 (stessa data scelta dalla Regione Sicilia per le sue amministrative), in ogni caso dopo il sì di qualche giorno fa espresso da Salvini a favore di Paola Vilardi e l’investitura ufficiale di ieri nella sede della Lega, iniziano le grandi manovre per la conquista dell’ufficio più ambito di Palazzo Loggia, quello del sindaco. Se la data più plausibile per le elezioni sarà il 27 maggio (andare oltre vorrebbe dire un ballottaggio a fine giugno con la gente già in vacanza) manca un mese alla presentazione delle liste che dovranno essere depositate entro fine aprile. Non c’è molto tempo quindi per costruire le coalizioni, coinvolgere la società civile, allargare al massimo il perimetro entro il quale raccogliere consensi. E soprattutto non c’è molto tempo per costruire programmi credibili e capire le esigenze della città.
I candidati principali
Se Paola Vilardi, avvocato di 54 anni, assessore all’urbanistica della giunta Paroli e consigliere uscente di Forza Italia, sarà il candidato ufficiale del Centrodestra unito, l’imprenditore Guido Ghidini, 57 anni, presidente del consiglio di quartiere di Urago Mella, è il candidato designato dal Movimento 5 Stelle. Saranno loro a dare l’assalto alla Loggia cercando di scalzare Emilio Del Bono che dopo la debacle del centrosinistra alle politiche e regionali del 4 marzo, vede assai più tortuoso di qualche mese fa il cammino verso il secondo mandato. Il Pd ha mantenuto lo scettro del primo partito in città, ma l’exploit della Lega e il vento della politica nazionale fanno vacillare le certezze di coloro che vedevano nella Vilardi una candidata di bandiera. Ora il Centrodestra ci crede e proprio per questo è pronto a schierare i big delle preferenze come Fabio Rolfi e Simona Bordonali per la Lega o Viviana Beccalossi, che dopo l’addio polemico a Fratelli d’Italia, potrebbe guidare una civica di peso.
Incognita ballottaggio
Emilio Del Bono, che in queste settimane, si è affrancato da Renzi e dal Pd cercando di marcare la sua impronta civica, sa che il suo punto debole sarà il ballottaggio. Con le cronache nazionali che restituiscono prove di dialogo tra Lega e Cinquestelle, Del Bono può solo sperare che da qui a giugno il flirt rimanga l’infatuazione di un momento (magari giusto per nominare i presidente delle Camere) e che il Pd non resti alla finestra, provando ad aprire linee di credito con i Cinquestelle, che a Brescia potrebbero rappresentare l’ago della bilancia in una corsa a due per Palazzo Loggia. La politica nazionale, dunque, è destinata ad avere un suo peso nella partita bresciana, al di là dei programmi e dei risultati ottenuti.
Gli outsider
Intanto stanno facendosi avanti alcuni candidati sindaco fuori dagli schieramenti tradizionali. Domenica è stata la volta di Leonardo Peli, avvocato (fu tra i difensori di Maurizio Tramonte, condannato per la Strage di Piazza della Loggia), ex esponente dell’Msi e di An, a capo di una lista civica di destra battezzata «Pro Brixia». Pronto a scendere in campo anche «Grande Nord» dell’ex leghista Giulio Arrighini che designerà il proprio candidato nelle prossime settimane. Non si escludono nel variegato mondo dell’estrema destra altri candidati sindaco, così come la realtà antagonista potrebbe cercare visibilità proponendo un proprio nome a sinistra di Del Bono.
Gli altri comuni
Non sarà solo Brescia a rinnovare il consiglio. In provincia andranno alle urne altri 17 comuni, per complessivi 270 mila abitanti. I più grossi sono Ospitaletto, Manerbio e Castelcovati. A completare l’elenco Milzano, Offlaga, Trenzano, San Zeno, Berlingo e Quinzano nella Bassa; Agnosine e Barghe in Valsabbia; Toscolano e Soiano sul Garda; Berzo Inferiore, Malonno e Ponte in Valcamonica.
Le influenze nazionali Le prove di dialogo tra Lega e Cinquestelle potrebbero incidere sulla corsa in Loggia