Tpl, la «rivoluzione» delle corse: da Mantova si arriva a Montichiari
Intanto parte il «Brescia-Aeroporto di Ghedi», l’autobus potenziato per i militari
Tra ferro e gomma, la Provincia immagina che nel prossimo futuro i treni saranno il mezzo privilegiato per entrare in città dal Sebino, dal lago di Garda, dalla pianura. Quando Rfi avrà costruito una linea «ferrata» tra Brescia e la fiera di Montichiari, molti degli autobus che oggi partono da Mantova potranno attestarsi nella cittadina bagnata dal Chiese. Con il travaso dai bus al convogli suburbani.
Una piccola rivoluzione, se è vero che ci saranno corse leggere «ogni 25-30 minuti», come immagina il consigliere provinciale Diego Peli. Che guarda al futuro e ipotizza un sistema di Trasporto pubblico (Tpl) più competitivo, capace di intercettare sempre più passeggeri offrendo un servizio veloce. I primi esperimenti locali sono già partiti: crescono le corse per l’ospedale di Esine provenienti da Darfo e da Breno; si conferma la felice sperimentazione delle navette (ogni 15 minuti) che per il terzo anno consecutivo permetteranno a Sirmione di ridurre le migliaia di auto in coda verso la penisola. E mentre la ferrovia Brescia-Montichiari sarà subordinata ai cantieri dell’Alta velocità in uscita dalla città (in alternativa allo shunt), dal prossimo aprile si concretizza un nuovo percorso su gomma, che collega la stazione di Sant’Eufemia all’Aeroporto militare di Ghedi dove lavorano 1.500 persone. Si tratta di un prolungamento della linea LS033 (Apam), quella che da Brescia raggiunge Carpenedolo passando per gli abitati di Montichiari e Castenedolo.
Ma sono soltanto le corse dirette a Castenedolo quelle che, a partire dal 4 aprile, faranno tappa all’aerobase di Ghedi, dove concluderanno il tragitto per poi tornare indietro. Il numero di corse è limitato, ma «dimostra la capacità dell’Agenzia per il Tpl di rispondere ai problemi reali del territorio» ha sottolineato Peli. Sono almeno 70-80 i giovani militari dell’aerobase che hanno manifestato questa esigenza: diversi non hanno l’auto, chi ha un proprio mezzo spesso viene in scooter con i problemi che questo comporta. «È una questione di sicurezza — ha detto ieri il comandante del 6° stormo, Luca Manieri — ma rappresenta anche un’opportunità per ridurre l’impatto ambientale dei veicoli». Con 1.500 dipendenti, l’aeroporto militare è di fatto una grande azienda. E se un domani le corse crescessero (magari anche la sera), sempre più dipendenti potrebbero fare questa scelta green.
Per ora, dal lunedì al giovedì c’è un autobus che parte da Brescia Sant’Eufemia alle 7.05 e arriva all’aeroporto alle 7.19 e un secondo che parte alle 16 (escluso il venerdì e il sabato). Al ritorno, con analoga coppia di bus, il capolinea è sempre l’ultima stazione del metrò. E non è un caso. «In futuro — ha sottolineato Alberto Croce, direttore dell’Agenzia del Tpl — l’idea è che in città si entri solo su ferro». Si tratta di un salto di qualità che sta già prendendo forma: basti pensare al potenziamento delle corse sulla Brescia-Iseo, ma anche al numero maggiore di treni suburbani che potranno collegare Brescia a Desenzano dopo che la Tav avrà liberato il traffico sulla tratta storica. Certo, ci vorranno anni ma la strada sembra ormai tracciata. Più ferro e meno gomma. Con investimenti che, si spera, vengano confermati.