Brescia-Pescara, prova del nove per Boscaglia
Paura? Un po’. Ansia da prestazione? Parecchia. Preoccupazione? Tanta. Sono queste le gradazioni di umore del Brescia, a due giorni dalla gara casalinga con il Pescara (giovedì alle 20.30) che non deciderà la stagione ma può determinare il futuro di Roberto Boscaglia. Servirà una vittoria per garantirsi di poter sedere in panchina anche martedì 3 aprile, quando alle 18 a Mompiano arriverà invece la Virtus Entella, capace in otto giorni di guadagnare 5 punti e mettere la freccia in classifica. Le attenuanti, ossia le quattro trasferte nelle ultime cinque sfide, esistono ma sono generiche così come le assenze in serie capitate prima della trasferta a Bari. Anche perché i nazionali sparsi per il mondo, da Tonali a Spalek passando per Coppolaro e Ndoj, torneranno a disposizione solo in extremis: almeno uno di loro, il primo, sarà schierato in campo da titolare ma i problemi della squadra sembrano più organici. La psicologia conta, tuttavia le partite si vincono sfruttando la forza dei singoli e la tattica. Il rendimento di troppi interpreti è al di sotto della sufficienza e più di una volta Boscaglia ha dovuto correggere in corsa le proprie scelte. Intanto, l’infortunio occorso sabato a Cortesi è grave: l’attaccante si è fratturato il malleolo tibiale della gamba destra, la sua stagione è già finita. Anche Embalo ieri ha lavorato a parte e, tra tutti, è il giocatore cui Cellino sembra chiedere qualcosa di più: il presidente attende prestazioni che giustifichino l’investimento. (lu.ber.)