Maistrì, viaggio all’origine del gusto La tradizione (rinnovata) è servita
Nulla d’improvvisato, le radici ci sono, ma Steve Maistrini, ai fornelli, e Manuela Beccalossi in sala hanno deciso di non dormire sugli allori e senza stravolgere l’Osteria del Maistrì gestita dalla famiglia dal 1977, continuano a ricercare prodotti, a testarli, a modificare un impasto, a migliorare una ricetta. Perfetto esempio di come la cucina sia il luogo dell’evoluzione, del cambiamento anche all’interno di una scelta che ha votato per la semplicità, per i gusti netti, per far emergere le caratteristiche di prodotti spesso locali. Qui non troverete accostamenti azzardati o salse «coprenti», ma una cucina solida senza inutili appesantimenti, segnata dalla tradizione senza esserne schiava. Steve inizia giovanissimo a frequentare il locale allora dei nonni, poi istituto alberghiero e ancora ragazzino a prestare il suo impegno a più di un ristorante bresciano: «Qui propongo quello che piace a me, la base sono prodotti locali che cerco d’interpretare senza snaturarli, mi piace la semplicità ma ho grande attenzione per la provenienza di ciò che cucino e per la preparazione di ogni piatto». Se gli si chiede cosa più lo rappresenti nel nuovo menu, i cambi sono mensili, cita le Caramelle al bagòss modificate nel ripieno con crema al rosmarino, del proprio orto a cui attinge anche per le verdure, o i tagliolini con le sardine essiccate, e la pasta fresca frutto di una miscela che prevede l’uso del farro. Per i secondi lo stracotto, dove la carne utilizzata è «secondo disponibilità». Carta dei vini in evoluzione, con belle bottiglie bresciane, comprese quelle dell’omonima, loro, azienda.