Loggia, l’addio polemico di Parmigiani
L’addio polemico di Parmigiani al consiglio: «Il suo ruolo è svilito»
Da una parte c’è il «profondo disorientamento» della Sinistra, dall’altra cinque anni sono bastati per accorgersi che il ruolo del Consiglio comunale di Brescia risulta ormai «svilito». Francesca Parmigiani dice addio e lascia la Sinistra orfana di un consigliere di maggioranza che ha dimostrato di essere meno allineata di altri. Ma garantisce il suo impegno e il suo interesse per il lavoro della prossima giunta.
Da una parte c’è il «profondo disorientamento» della Sinistra, dall’altra cinque anni sono bastati per accorgersi che il ruolo del Consiglio comunale di Brescia risulta ormai «svilito», conseguenza anche di «un sistema connotato dalla verticalizzazione del potere». L’addio all’impegno amministrativo di Francesca Parmigiani lascia la Sinistra orfana di un consigliere di maggioranza che, dal 2013 a oggi, ha dimostrato di essere meno allineata di altri colleghi su una serie di temi, dall’ambiente alla battaglia sui diritti civili. L’avvocato, eletto con la lista «Al Lavoro con Brescia», aveva di recente annunciato in consiglio la volontà di non ricandidarsi alle elezioni del 10 giugno.
E lunedì sera, in una lunga e articolata riflessione su Facebook, ha reso partecipi di questa scelta anche la comunità virtuale di amici e sostenitori. Alcuni dei quali, come Claudio Bragaglio che viene dalla tradizione del Pci, considerano uno sbaglio l’idea di prendersi una «pausa» dall’impegno amministrativo: «Per me è un errore politico incomprensibile». Ma Parmigiani già immaginava critiche e delusioni. L’avvocato considera la sua una «decisione forse controcorrente» per quanti «mi rimproverano di disperdere il consenso raccolto, ma del tutto in linea – scrive – con l’idea di considerare la politica nelle istituzioni come un servizio». Come dire, non è per la poltrona che si deve far politica. E nemmeno per abitudine. C’è un disorientamento della Sinistra, a livello sia nazionale sia locale, che induce Parmigiani a fermarsi e riflettere. Senza però rimanere con le mani in mano. Lei giura che l’impegno civile continuerà: dalla lotta al fascismo nelle file dell’Anpi all’attività di «divulgazione della Costituzione nelle scuole». Certo, alla base della scelta di Parmigiani – eletta con la lista di Marco Fenaroli – ci sono anche motivi personali, legati «principalmente» a «ragioni professionali».
Ma è chiaro che dietro questo addio amministrativo c’è molto di più: prende forma un disagio di cui la politica cittadina farebbe bene a prendere atto. Parmigiani assicura che il suo impegno politico continuerà anche «fuori dalle istituzioni», in qualità di cittadino: «Non chiuderò gli occhi di fronte alle scelte amministrative future, sperando magari possano essere - soprattutto in alcuni ambiti, come quello ambientale - un po’ più coraggiose di quelle assunte fino ad ora». (m.tr.)