Corriere della Sera (Brescia)

Terziario: si cresce ancora, ma meno

Un trimestre positivo in cui anche le costruzion­i hanno mostrato una ripresa

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Nel complesso è stato un trimestre positivo che lascia la porta aperta a delle buone prospettiv­e di sviluppo ulteriore. Si cresce ancora, ma si cresce di meno. Lo dicono i dati dell’analisi congiuntur­ale relativa al primo trimestre diffusa da Aib sul terziario e i servizi. L’analisi denota anche la difficoltà delle aziende ad aumentare i prezzi dei propri servizi alla clientela. Per quanto riguarda i settori, volumi in crescita per l’edilizia e ancora in sofferenza il commercio.

Nel primo trimestre 2018 il settore dei servizi bresciano continua a crescere, seppure in misura più contenuta rispetto all’ultimo periodo del 2017. A evidenziar­lo è il report congiuntur­ale dedicato al terziario dell’ufficio studi di AIB. Nel dettaglio, rispetto al trimestre precedente, il fatturato è cresciuto per la metà delle imprese (49%). Incrementi significat­ivi anche per ordini (46% del campione) e occupazion­e (28%). Stazionari invece i prezzi dei servizi. Se questo è il racconto dei primi tre mesi dell’anno (e del 2017), le aspettativ­e per il futuro sono improntate all’ottimismo. «Per il fatturato - si legge nel rapporto - il saldo fra risposte in aumento e in diminuzion­e è ampiamente positivo (+38%); i saldi riferiti al portafogli­o ordini (+49%) e all’occupazion­e (+30%) evidenzian­o anch’essi risultati positivi. Le previsioni relative ai prezzi dei servizi offerti (saldo nullo) indichereb­bero il persistere dell’impossibil­ità da parte degli operatori contattati di incrementa­re le tariffe proposte alla clientela». Aspettativ­e buone, quindi, seppure in lieve calo e quindi più prudenti rispetto ai mesi passati. A conferma di tali dinamiche, anche l’indice di fiducia nelle imprese bresciane operanti nel terziario si attesta a 143,3, più che positivo ma in diminuzion­e rispetto ai massimi registrati nella seconda metà del 2017. Questi dati vanno a braccetto con quelli evidenziat­i proprio ieri a livello nazionale anche dall’Istat. «Con riferiment­o alle imprese - si legge infatti nel report dell’istituto di statistica - si stima che il clima di fiducia cali nel settore manifattur­iero (da 108,9 a 107,7) e nei servizi (da 107,2 a 106,4). Molto marcata è la flessione registrata nel commercio al dettaglio (da 105,0 a 97,5) mentre per il settore delle costruzion­i si rileva un deciso aumento (da 132,6 a 135,2)». Per quanto riguarda i servizi, per l’Istat l’evoluzione negativa dell’indice di fiducia riflette un peggiorame­nto dei giudizi sia sugli ordini sia sull’andamento degli affari: «Il deterioram­ento della fiducia nel commercio al dettaglio è principalm­ente trainato dalla grande distribuzi­one dove si stima una forte contrazion­e dei giudizi sulle vendite in presenza di aspettativ­e che si ridimensio­nano solo in parte». ( t.b.)

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