Il ciclo virtuoso: la differenziata «non si brucia»
In città la raccolta differenziata (iniziata nell’aprile 2016) ha diminuito di 30mila tonnellate l’anno i rifiuti che finiscono all’inceneritore (dalle 74mila t del 2016 si è passati a 43.700). «Eppure permane una sacca di cittadini che mostrano diffidenza sulla destinazione dei rifiuti recuperati» spiega il sindaco Del Bono. Per questo la multiutility A2A, in accordo con la Loggia, ha stampato l’opuscolo «Il viaggio della materia» che verrà distribuito nelle 110mila abitazioni dei bresciani per spiegare loro come viene nobilitato il loro quotidiano impegno etico (consultabile anche su viaggiomateria.a2a.eu). Certo, dei rifiuti differenziati una minima parte risulta non congrua viene scartata. Ma è una minima parte, appunto. Infatti si recupera il 93% dell’«organico» (nell’impianto Systema Ambiente di Bagnolo Mella e nella Biofactory di Calcinate, Bg), il 94% del «verde» (all’impianto A2A di Bedizzole ed alla Linea Energia di Rodengo Saiano), il 96% della carta e l’ 80% della plastica (alla piattaforma A2A di Castendolo), l’85% del vetro e delle lattine (all’impianto A2A di Asti), l’il 98% dei metalli (alla Icor Rottami srl di Padenghe sul Garda), mentre tutti i rifiuti indifferenziati finiscono all’inceneritore. Le ceneri pesanti vengono a loro volta recuperate e per quelle leggere a breve sarà pronta una tecnologia Mapei per trasformarle in conglomerati (innocui) per l’edilizia. (p.gor.)