I guardrail della discordia: posa sospesa dal prefetto
Inuovi guardrail installati dall’Anas lungo la statale 42 tra Darfo Boario Terme e Esine non sono mai piaciuti a nessuno, avendo ristretto la strada di oltre due metri. Ma ora è direttamente il prefetto Annunziato Vardè a chiedere uno stop alla prosecuzione della posa di nuove barriere per aprire un confronto sugli aspetti più critici dell’intervento. La nota della Prefettura di Brescia è stata diffusa ieri dal comune di Breno, da dove, giusto una settimana fa, il sindaco Sandro Farisoglio aveva diramato i risultati di uno studio condotto dall’ufficio tecnico municipale. In base all’analisi condotta, la strada statale 42 rischia di essere declassata da extraurbana di tipo F1 a extraurbana di tipo F2: quisquiglie verrebbe da dire, e invece ciò comporterebbe una riduzione del limite di velocità (attualmente pari a 90 chilometri all’ora) ad uno più basso, compreso fra i 40 e i 60 chilometri orari. C’è di più: i tratti coinvolti nella posa dei nuovi guardrail sono lunghi rettilinei dove è facile incappare in tamponamenti e incidenti; la strada ristretta rischia di creare ulteriori pericoli, avendo ridotto di molto le vie di fuga esterne alla carreggiata. Autoambulanze dirette al vicino ospedale di Esine, oppure i camion dei vigili del fuoco di Boario, se prima trovavano una prateria per passare a sirene spiegate, ora sfiorano gli specchietti laterali dei veicoli. I motociclisti, quando hanno visto le barriere extra-large, pensate per la loro sicurezza (avendo la lamiera parallela alla strada che arriva fino a terra, impediscono ai motociclisti di accartocciarsi attorno ai pali di sostegno), si sono fatti una bella risata, dicendo che «è difficile cadere su un rettilineo, e in questo caso rischi di rimbalzare in mezzo alla corsia col rischio di essere travolto da chi arriva dietro». L’Anas aveva intenzione di proseguire con le nuove barriere da Esine a Cividate Camuno: lo stop arrivato dalla Prefettura di Brescia apre ufficialmente il confronto.