Via al Giro d’Italia sognando l’exploit di Jakub Mareczko
Il ciclista di origini polacche ci crede. Il 23 maggio tappa-spettacolo in Franciacorta
In molti lo considerano il futuro della velocità italiana, in tanti lo reputano già pronto. Lui è consapevole che è arrivato il suo momento. E quale migliore occasione del Giro d’Italia? Jakub Mareczko (Wilier Triestina) si misura per la terza volta sulle strade della Corsa Rosa con un biglietto da visita interessante: i due secondi posti della passata edizione alle spalle di Gaviria e gli otto successi (sei al Tour del Marocco) ottenuti in questo inizio di stagione. Gli addetti ai lavori sono pronti a scommettere sul talento di questo ragazzo nato in Polonia nel 1994 e approdato in Italia all’età di quattro anni con la mamma Dorota.
Ha cominciato a cinque anni con la Soprazocco dove ha continuato fino agli Juniores quando è passato per due anni alla Aspiratori Otelli, poi due anni tra i dilettanti a Vigevano e, infine, l’ingresso nel 2015 tra i professionisti con la Southest. Si è fatto le ossa nelle manifestazioni “minori” perché vincere aiuta a vincere, ma anche a garantire alle squadre più piccole di programmare e rimanere a galla contro le “multinazionali” della bici. «So che devo ancora migliorare nella resistenza senza perdere lo sprint. Diciamo – racconta al Corriere – che le vittorie del 2018 mi hanno dato morale e hanno testimoniato il buon lavoro svolto in inverno con la squadra oltre al feeling raggiunto con i compagni».
Tra questi, non sarà ai nastri di partenza Filippo Pozzato che ha rinunciato per il grave problema di salute del padre. «Abbiamo perso una pegiornata dina importante, perché Filippo ha molta esperienza nelle gare di un certo tipo». La Wilier Triestina si affida nelle volate a Kuba, già bronzo ai Mondiali Under 23 nel 2016 con la maglia azzurra, ma insegue anche i sogni di gloria con Jacopo Mosca («alla Tirreno ha vinto la classifica a punti») e con Edoardo Zardini, «molto bravo nelle salite». Il ragazzo bresciano che vive sul Lago di Garda non può riporre molte speranze nella bresciana del 23 maggio (Riva del Garda-Iseo) «che farà sicuramente selezione con il probabile arrivo di un gruppo ristretto». Per Mareczko è difficile stabilire il giorno giusto per salire sul podio, più facile cogliere l’occasione quando si presenta così come sanno fare i campioni. «Ad essere sinceri – commenta – non ci sono tante tappe adatte ai velocisti. Purtroppo sono poche e per arrivare in fondo bisogna tenere duro in montagna». Non mancano rivali temibili: dall’atteso Elia Viviani («è molto bravo e può contare su una squadra forte») a Bennett e a Modolo senza dimenticare Andrea Guardini che «è in forma».
La tappa «più piatta è l’ultima» con l’arrivo nella capitale, ma prima è necessario sudare e non poco. «Io ci provo, altrimenti non vedo il motivo di una presenza qui in Israele. Voglio fare bene, voglio dimostrare di essere competitivo anche nelle prove di un livello più alto. Abbiamo preparato bene il Giro, siamo qui per dire la nostra».
Jakub Mareczko Le vittorie di questo inizio stagione mi hanno dato morale Io ci provo: voglio dimostrare di essere finalmente competitivo anche in gare di alto livello