Crimi: in città miglioreremo
«Il governo? Non ci sono le condizioni. Noi già fatto molto»
Vito Crimi, Cinque Stelle, per il momento è uno dei pochi senatori al lavoro nella nuova legislatura. Destinata a durare anche poco, almeno pare. Esattamente un mese fa è stato infatti nominato presidente dell’unica commissione operativa, la cosiddetta Commissione speciale.
Senatore, che cos’è la commissione speciale?
«In attesa dell’insediamento del Governo e delle commissioni permanenti viene istituita una commissione speciale per gli atti urgenti del Governo che hanno bisogno del voto parlamentare. È un mandato molto limitato e cosa viene portato in commissione viene valutato congiuntamente dai presidenti delle Camere. Noi, come componenti della commissione, non abbiamo alcuna possibilità di attrarre provvedimenti, fare mozioni o altro».
E di cosa vi state occupando?
«Abbiamo 19 decreti legislativi, dalla riforma del settore della distribuzione assicurativa alla gestione dei pacchetti turistici fino alle incompatibilità dei curatori fallimentari, Alitalia. Dalla prossima settimana ci occupiamo del Def, con le audizioni istituzionali: Banca d’Italia, Istat, Corte dei Conti. Non siamo fermi, stiamo lavorando a tempo pieno».
Meno male. Ascolti: dopo il voto al Corriere disse che era fiducioso che un Governo sarebbe nato. La pensa ancora così?
«No, Non ci sono le condizioni in questo momento. E l’ipotesi del governissimo, dopo Monti e il Nazareno, sarebbe una sciagura alla quale non abbiamo intenzione di partecipare. E, a parole, nemmeno Salvini».
Salvini vuole l’incarico da Mattarella per trovarsi i voti in parlamento.
«Secondo me vuole provare il colpaccio. Si fa dare l’incarico, cerca i voti, poi se non li trova resta comunque fino a nuove elezioni. Improbabile che ci riesca».
Ma il Cinque Stelle non ha rimpianti per qualcosa?
«Noi abbiamo fatto molto di più rispetto a quello che avremmo dovuto fare. E questa cosa ci è anche costata parecchio, ma lo abbiamo fatto nell’ottica dell’interesse dei cittadini. Mentre parliamo, giusto per fare un esempio, ci sono insegnanti precari in sciopero della fame».
D’accordo, però qualche veto lo avete posto anche voi.
«Noi abbiamo posto delle condizioni minime: Di Maio presidente del consiglio come garanzia e un contratto di Governo. A questo punto chi ci ha portato in questa situazione, prima con la legge elettorale e poi continuando a dire no, trovi una soluzione».
Beh, col centrodestra compatto si poteva fare...
«Che il centrodestra sia compatto è tutto da dimostrare. A parte le differenze di programma, abbiamo visto scenette di ogni tipo dalle quali vien fuori che il burattinaio è ancora Berlusconi».
E il Pd?
«Alzo le braccia, stupito. Forse ci aspettavamo troppo da un partito che non esiste più. Di sicuro abbiamo la conferma che sono passati dal Pd meno elle a Pdr, il partito di Renzi».
E quindi al voto: non è che al prossimo giro venite puniti anche voi?
«Non abbiamo fatto analisi sui saliscendi elettorali. Ma piuttosto che un governissimo meglio tornare al voto».
In Friuli per voi è andata male, a Brescia come andrà?
«Le dinamiche locali sono completamente diverse e fanno storia a sé. A Brescia sorgono civiche a sostegno di Del Bono ogni giorno, fra un po’avremo più candidati che elettori. Noi partiamo con la nostra proposta e puntiamo a fare meglio dell’altra volta».