La crisi infinita di Campione d’Italia «Crollano i consumi, negozi vuoti»
La denuncia dei commercianti: la comunità è al collasso. Pensionati senza benefit
COMO La comunità campionese rischia di dissolversi schiacciata dalla crisi. Lo dice senza giri di parole l’Associazione degli operatori economici di Campione d’Italia che lancia un grido d’allarme e chiede l’intervento del prefetto di Como Bruno Corda. La situazione economica nell’enclave è drammatica, il Comune è sull’orlo del dissesto finanziario, i residenti sono in difficoltà per la crisi e hanno ridotto le spese, con il risultato che i negozi sono prossimi alla chiusura. L’intero «sistema Campione», per il presidente dell’Associazione Massimino d’Amico è a rischio: «Tutte le attività economiche e commerciali rischiano la chiusura definitiva — scrive il rappresentante degli operatori economici in una raccomandata inviata al prefetto —. Non solo il Comune è a un passo dal dissesto. Non solo il Casinò rischia il fallimento, la comunità intera è in una situazione drammatica».
Il mondo dorato di Campione d’Italia, un’isola italiana nel cuore del Canton Ticino, si sta sgretolando. Sommerso dai debiti, il Casinò ha avviato una procedura di licenziamento di 156 dei circa 500 dipendenti e non è ancora scongiurato il rischio di fallimento, come richiesto dalla Procura di Como. Il futuro del Comune, legato a doppio filo con quello della casa da gioco, non è più roseo. Il municipio è a un passo dal dissesto ed è intervenuta la Corte dei Conti, che ha concesso solo poche settimane all’amministrazione per presentare un piano credibile per risanare i bilanci. Anche qui non è escluso lo spettro degli esuberi tra i 100 lavoratori. Le conseguenze di questa crisi si ripercuotono su tutti i residenti. L’Associazione operatori economici punta il dito contro l’amministrazione. «Nulla è stato fatto, nonostante importanti contributi economici pervenuti dal ministero dell’Economia per alleviare le difficoltà delle attività commerciali ed economiche dell’enclave», dice d’Amico, che sottolinea le gravi difficoltà in particolare dei pensionati. Il problema, in questo caso, è legato alla difficoltà di chi deve fare i conti con le pensioni italiane e il costo della vita svizzero. Fino ad oggi, la disparità era compensata da apposite integrazioni previste dal Comune, benefit ora cancellati per i bilanci in profondo rosso. «I pensionati hanno fatto grande Campione con il loro lavoro ma ora non possono avere una vita dignitosa — attacca D’Amico —. Il Comune ha tolto le integrazioni che consentivano loro di affrontare l’elevato costo della vita qui e ora in alcuni casi sono state addirittura avviate azioni giudiziarie di sfratto per gli inquilini delle case del municipio. Queste persone non sono più in grado di sopravvivere e mantenersi».
Le difficoltà economiche dei residenti si ripercuotono inevitabilmente sui commercianti. «Questa situazione ha fatto venir meno una quota dei consumatori e ha provocato un crollo dei consumi — prosegue d’Amico —. Se a questo aggiungiamo gli oneri pretesi dalle autorità svizzere sulle merci destinate a Campione il quadro è subito chiaro. Tutta la struttura commerciale è ormai a rischio chiusura, schiacciata tra il crollo dei ricavi e un’esplosione dei costi di gestione su cui non è possibile intervenire a livello di singolo operatore».
A nome degli operatori economici di Campione d’Italia, il presidente dell’Associazione chiede al prefetto un intervento urgente: «Prenda in considerazione questo grido di dolore e valuti tutti i provvedimenti che possano permetterci di superare questa gravissima crisi». Il tempo a disposizione è poco. Incombono l’ultimatum della Corte dei Conti e l’ipotesi di fallimento della casa da gioco. Oltre alle procedure che presto potrebbero cancellare decine di posti di lavoro.
L’appello al prefetto L’associazione degli operatori economici ha inviato una lettera al prefetto di Como