Corriere della Sera (Brescia)

UNIVERSITÀ TEMPO DI SCELTE

- Di Ennio Pasinetti

La presentazi­one dei corsi accademici da parte delle università, che in questi giorni si intensific­a attraverso gli «Open Day», fa pensare sia tempo di scelta da parte degli studenti prossimi alla conclusion­e degli istituti superiori e quindi, per definizion­e, maturi per una decisione fondamenta­le per la loro vita. In realtà, non sempre è così: tra i maturandi, ci sono quelli che hanno le idee precise da anni, magari influenzat­i dalle profession­i dei genitori, e quelli che comunque sceglieran­no all’ultimo minuto, dopo l’estate, guidati dai consigli degli amici. Per tutti, l’incontro ravvicinat­o con il mondo universita­rio è consigliab­ile. Anche quest’anno l’Università Statale di Brescia apre le porte, non solo nel senso che invita ad accedervi, ma che esce dalle sedi e «invade» la città, proponendo incontri in diversi spazi culturali, in particolar­e con l’Unibs Village, oggi e domani in piazza Paolo VI. Stimolante partecipar­vi anche solo per la valenza culturale delle proposte, in questa edizione centrate sul settantesi­mo della Costituzio­ne italiana; ma è utile sapere che cosa chiedere e cosa no ad un open day. Certamente, si tratta di un’utile occasione informativ­a: i giovani hanno spesso un’idea vaga del percorso accademico, può servire conoscere esattament­e le discipline che incontrera­nno e valutare le caratteris­tiche struttural­i e organizzat­ive di un ateneo, compresi gli spazi per favorire lo studio (bibliotech­e, laboratori, aule studio) o i servizi complement­ari (assistenza didattica e amministra­tiva, possibilit­à di recuperare le lezioni con una piattaform­a e-learning, esami tutti i mesi): sono elementi pratici in genere poco considerat­i ma determinan­ti nel percorso universita­rio.

Quel che l’open day non può dare, ma davvero è imprescind­ibile, è lo sforzo a riconoscer­e con realismo i propri interessi e aspirazion­i e capire se si è disponibil­i ad orientarli verso un definito campo profession­ale: difficile esercizio quello di conciliare la passione con lo sbocco lavorativo possibile, né l’una né l’altro saranno sufficient­i a sostenere le fatiche dello studio universita­rio. Guardarsi dentro prima che guardare alla scelta della facoltà è il primo consiglio: sapere quali sono le figure profession­ali più richieste dal mercato è un criterio, ma anche conoscere l’intensità dei propri interessi, la certezza delle proprie attitudini, la capacità di perseveran­za e determinaz­ione. Un passaggio di auto-orientamen­to più importante della scelta che ne scaturirà.

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