UNIVERSITÀ TEMPO DI SCELTE
La presentazione dei corsi accademici da parte delle università, che in questi giorni si intensifica attraverso gli «Open Day», fa pensare sia tempo di scelta da parte degli studenti prossimi alla conclusione degli istituti superiori e quindi, per definizione, maturi per una decisione fondamentale per la loro vita. In realtà, non sempre è così: tra i maturandi, ci sono quelli che hanno le idee precise da anni, magari influenzati dalle professioni dei genitori, e quelli che comunque sceglieranno all’ultimo minuto, dopo l’estate, guidati dai consigli degli amici. Per tutti, l’incontro ravvicinato con il mondo universitario è consigliabile. Anche quest’anno l’Università Statale di Brescia apre le porte, non solo nel senso che invita ad accedervi, ma che esce dalle sedi e «invade» la città, proponendo incontri in diversi spazi culturali, in particolare con l’Unibs Village, oggi e domani in piazza Paolo VI. Stimolante parteciparvi anche solo per la valenza culturale delle proposte, in questa edizione centrate sul settantesimo della Costituzione italiana; ma è utile sapere che cosa chiedere e cosa no ad un open day. Certamente, si tratta di un’utile occasione informativa: i giovani hanno spesso un’idea vaga del percorso accademico, può servire conoscere esattamente le discipline che incontreranno e valutare le caratteristiche strutturali e organizzative di un ateneo, compresi gli spazi per favorire lo studio (biblioteche, laboratori, aule studio) o i servizi complementari (assistenza didattica e amministrativa, possibilità di recuperare le lezioni con una piattaforma e-learning, esami tutti i mesi): sono elementi pratici in genere poco considerati ma determinanti nel percorso universitario.
Quel che l’open day non può dare, ma davvero è imprescindibile, è lo sforzo a riconoscere con realismo i propri interessi e aspirazioni e capire se si è disponibili ad orientarli verso un definito campo professionale: difficile esercizio quello di conciliare la passione con lo sbocco lavorativo possibile, né l’una né l’altro saranno sufficienti a sostenere le fatiche dello studio universitario. Guardarsi dentro prima che guardare alla scelta della facoltà è il primo consiglio: sapere quali sono le figure professionali più richieste dal mercato è un criterio, ma anche conoscere l’intensità dei propri interessi, la certezza delle proprie attitudini, la capacità di perseveranza e determinazione. Un passaggio di auto-orientamento più importante della scelta che ne scaturirà.