Consiglio comunale, 600 ore di sedute
Il bilancio della presidente Parenza: si è lavorato bene e con poche frizioni
Laura Parenza, presidente del Consiglio comunale di Brescia, è soddisfatta: in cinque anni tra sedute e commissione si è lavorato bene, con impegno e senza troppe frizioni pur nella diversità di vedute politiche. È nel complesso positivo il lavoro del Consiglio comunale che dal 2013 si è riunito per oltre 600 ore di attività. «Non è mancato l’impegno di tutti i consiglieri – ha spiegato Laura Parenza – si è andato oltre le contrapposizioni per il bene della città».
Dal 2013 fino ai primi quattro mesi del 2018 ci sono state 74 sedute del Consiglio comunale «un’attività intensa e importante, un luogo di confronto nel rispetto delle idee reciproche» ha sottolineato Laura Parenza, presidente del Consiglio comunale, che ieri ha tracciato un bilancio dei cinque anni passati a palazzo Loggia.
Parenza, che alle amministrative sostiene il sindaco Emilio del Bono e ne condivide il programma, ha parlato del «valore del Consiglio comunale che è valore dell’istituzione» e ha ricordato che in questi anni «non è mancato l’impegno di tutti i consiglieri, ma si è anche guardato oltre con l’obiettivo di costruzione della città e con l’affermazione di punti fermi come il buon governo, l’etica, la parsimonia, la trasparenza e la lotta alla corruzione».
Laura Parenza non ha trascurato neppure di sottolineare il peso importante che hanno avuto le decisioni prese dal Consiglio comunale, così come il regolamento dei 33 consigli di quartiere: «L’Amministrazione – ha ricordato Parenza – ha voluto che su tutto il territorio ci fossero punti di riferimento per i cittadini».
Trasparenza e anti-corruzione sono temi fondamentali, ha sottolineato la presidente del Consiglio comunale, ma «sono importanti anche la programmazione, la relazione con le partecipate e le commissioni consiliari che hanno funzionato molto bene». E guardando al futuro la presidente si è augurata
Parenza Non è mancato l’impegno di tutti i consiglieri comunali, ma si è anche guardato oltre con l’obiettivo di costruzione della città e di lotta alla corruzione
che «il prossimo Consiglio comunale possa riconoscere il lavoro che abbiamo svolto e l’impegno dei gruppi consiliari e dei capigruppo», anticipando che «abbiamo già sottolineato la necessità di rivedere il regolamento del Consiglio comunale».
I rapporti in Consiglio come sono andati in questi cinque anni, ci sono state molte frizioni? «C’è stato un buon rapporto — ha ricordato la presidente Parenza — anche se non è mancato qualche screzio, ma è normale che possa succedere. L’importante è che le sedute del Consiglio si siano sempre svolte nel rispetto del regolamento». Eppoi, ha aggiunto Parenza, il Consiglio comunale «deve discutere impegni importanti» che, spiega l’ormai ex presidente del Consiglio, «vanno programmati e poi realizzati in un’ottica soddisfacente per i cittadini». Insomma, la discussione e l’ascolto «per me — dice Parenza — sono importanti, dobbiamo saper ascoltare anche opinioni diverse e così si creano anche relazioni tra le persone, che è comunque una cosa importante». Un esperienza positiva, dunque, quella passata in cinque anni di Consiglio comunale? Laura Parenza la definisce un’esperienza «molto positiva che mi ha accresciuto e mi ha fatto vedere e toccare con mano il valore delle istituzioni, io credo molto nel valore delle città, Giorgio La Pira sindaco di Firenze nel ‘55 diceva che se pensiamo di abbattere le case che cosa ne sarebbe del mondo? Aveva ragione La Pira, è giusto che le città si facciano sentire sempre di più. E oggi c’è la necessità di prevedere sempre più servizi in una città come Brescia dove la popolazione arriva quasi a 200 mila persone, ma anche per persone “mordi e fuggi” devono essere previsti i servizi adeguati». Ha ricordato le «regole» del Consiglio comunale la segretaria comunale Carmelina Barilla: «Le delibere fondamentali vanno in Consiglio comunale e la conferenza dei capigruppo decide l’ordine del giorno: il bilancio, il Pgt e le partecipate sono le delibere più di spessore, la variante al Pgt viene valutata con tutte le osservazioni una per una».