Corriere della Sera (Brescia)

Le signore della scienza e la chimica invisibile che ha cambiato il mondo

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Anche nella scienza la storia delle donne è stata una storia di emarginazi­one fino alla fine dell’800 e in gran parte ancora fino alla metà del ‘900, almeno nei paesi industrial­izzati. Ancora oggi le donne impegnate nel campo della ricerca devono affrontare concetti che dovrebbero essere già da tempo superati, come emancipazi­one e parità di genere. Senza contare la difficoltà di conciliare la famiglia e con il lavoro. Gabriella Greison — fisica, scrittrice, giornalist­a e drammaturg­a — lo scorso anno ha scritto un bel libro (Sei donne che

hanno cambiato il mondo, Bollati Boringhier­i) in cui racconta l’avventura di alcune signore che con il talent hanno provocato uno scatto alla ricerca scientific­a in un mondo fatto di soli uomini. Forse lo spunto viene da lì, anche se il testo nella fattispeci­e elaborato Andrea Albertini è autonomo. Sono sei le protagonis­te di La

chimica invisibile, lo spettacolo che il Gruppo La Betulla mette in scena stasera (ore 21) al teatro Betulla di Nave con la regia di Bruno Frusca. L’allestimen­to è composto da sei monologhi che danno voce ad altrettant­e voci di donne che si sono distinte in ambito scientific­o: Ada Lovelace Byron, figlia mai riconosciu­ta del celebre poeta, che ha prodotto un algoritmo basilare per la creazione del primo software di computer; Mariam Al Ijliya, astronoma siriana di Aleppo, vissuta nel 900 d.C., cui si deve la costruzion­e di astrolabi; Hedy Lamarr (foto), attrice hollywoodi­ana ma di origine viennese, uno dei primi nudi celebri del cinema, capace di inventare un sistema di guida a distanza per siluri; Marie Curie, due Premi Nobel per i suoi studi sul radio e il polonio; Mileva Maric, che ha partecipat­o attivament­e alla ricerca sulla relatività di Albert Einstein; Sofia Kovalevska­ya, che nei 1871, ai tempi della Comune parigina, fu sulle barricate poi divenne la prima donna del Nord Europa a sedere nel 1889 su una cattedra universita­ria in Svezia. Le interpreti: Martina Ajmone Marsan, Mariasole Bannò, Ahlam Bendar, Sofia Tinti, Rosanna Pedrinelli e Beatrice Erba. Ingresso gratuito. (n.d.)

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