Sughi e brodo 70 anni della Star
Nata nel 1948 l’azienda di Agrate, ma ora di proprietà spagnola, rilancia con due nuovi stabilimenti «La produzione torna in Brianza»
AGRATE BRIANZA La Star di Agrate Brianza si mette alle spalle anni di crisi. O almeno questo è il messaggio che ieri i vertici di Gb Food, la multinazionale spagnola proprietaria del marchio brianzolo, hanno lanciato durante la presentazione dei due nuovi stabilimenti che ospiteranno altrettante linee produttive: la prima dedicata a camomilla, tisana, tè e dadi; la seconda al bordo liquido e ai sughi come ragù e pesto. Investimento da 30 milioni di euro grazie ai quali, a 70 anni esatti dall’apertura del sito produttivo fondato nel 1948 da Danilo Fossati, l’intera produzione Star sembra in procinto di tornare in Brianza. «I lavori stanno procedendo a pieno ritmo — dichiara Ester Montserrat, direttore dello stabilimento di Agrate Brianza —, contiamo di essere a regime con la linea del brodo nei primi mesi del 2019 in modo da fornire prodotti a tutte le filiali europee del gruppo». Stessa lunghezza d’onda per Josep Barbena, direttore generale Star: «Il nuovo stabilimento di Agrate, dopo gli uffici di Milano, inaugurati nell’aprile del 2014, sono importati pilastri per un’azienda che ha già 70 anni di storia ma ancora molto da raccontare». Star sembra voltare pagina dopo i duri anni del ridimensionamento della produzione e del numero di dipendenti. L’azienda strizza l’occhio a un passato glorioso guardando al futuro. Per il momento, spiega il direttore dello stabilimento, «i livelli occupazioni rimarranno invariati». Fra Agrate e Milano, all’ombra dello storico marchio, lavorano 290 dipendenti, destinati a rimanere tali. «Vedremo in futuro — aggiunge Ester Monserrat —. Per ora annunciamo 15 nuove assunzioni stagionali».
Il crono programma dei lavori per la realizzazione dei nuovi stabilimenti e delle linee produzione prevede due scadenze a medio termine: ottobre 2018 avvio della linea del brodo solubile attualmente prodotto in Spagna, dicembre 2018 avvio della produzione camomilla solubile e ricollocazione della linea del tè. I vecchi edifici dell’azienda saranno utilizzati come magazzino. Poi, una volta stabilizzate le produzioni, si vedrà come impiegarli. «La trattativa per arrivare a questo risultato è stata lunga e complicata — sottolinea Stefano Bosisio della Fai Cisl Monza e Brianza —, ma siamo molto soddisfatti. L’azienda ha lanciato un messaggio importante e salutiamo con piacere il ritorno dei lavoratori stagionali. Tuttavia, vorremmo ricordare a Gb Food che bisogna tornare a investire sui grandi prodotti come i sughi che hanno fatto la fortuna della Star. Non vorremmo che Star diventasse un’azienda terzista dove veicolare i prodotti di atri marchi». Ieri mattina, oltre ai i dipendenti dell’azienda, erano presenti anche il sindaco, Ezio Colombo e il vice presidente di Regione Lombardia, Fabrizio Sala. «La Star fa parte della memoria storica di Agrate — ha commentato Colombo —. Ci venivamo da bambini in gita scolastica per visitare le eccellenze del territorio». Ed e’ proprio su tradizione e innovazione che Regionale Lombarda sta puntando. «Sono le due strade verso un futuro di successo — conclude Sala —. Grazie all’azienda che crede nel nostro territorio». Sala ha anche annunciato per l’autunno un bando «con finanziamenti europei per aziende che si distinguono per innovazione e che di conseguenza creano valore».
Occupazione «Tranne 15 operai stagionali, l’organico è invariato. Speriamo di assumere in futuro»