Bus extraurbani, tagli d’agosto
Meno corse (laghi esclusi) e i mezzi in arrivo da est si fermano al capolinea metrò
All’agenzia per il trasporto pubblico locale mancano 600 mila euro: in agosto ridurrà le corse dei bus extraurbani, tutelando le località turistiche; i mezzi provenienti da est si fermeranno al capolinea metrò di S.Eufemia.
Chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno ricorderà che ad inizio anno all’Agenzia per il trasporto pubblico locale mancavano 2,2 milioni di euro. Poi la Provincia ha trovato altre risorse, è arrivato un milione in più dalla Regione ed il «rosso» è sceso a 600 mila euro. Ma per far quadrare i conti del 2018 si dovrà comunque «limare» i servizi. Il cda dell’agenzia Tpl ha deciso tagli ai bus extraurbani nel solo mese di agosto (tutelando però le direttrici turistiche: Garda, Franciacorta, Valcamonica) e contemporaneamente «anticiperà» il capolinea delle corse provenienti da est alla fermata metrò di Sant’Eufemia.
Una razionalizzazione, quest’ultima, di cui si parla da tempo e che è contenuta anche nel programma di bacino dell’agenzia: evitando l’arrivo alla stazione dei bus si risparmiano 10 chilometri a corsa. «Abbiamo avuto notizia di un ulteriore stanziamento da parte della Provincia, che riduce da 700 mila a 500-600 mila euro il buco di bilancio del 2018 — spiega il presidente dell’agenzia del Tpl, Claudio Bragaglio — . Dobbiamo operare tagli per questo importo. Ora valuteremo le modalità d’intervento con le aziende, in particolare con Arriva (Sia) con cui ci sono buoni rapporti di collaborazione. L’obiettivo è garantire il più possibile la qualità del servizio». In agosto le scuole sono chiuse, scende anche il numero dei pendolari-lavoratori. Certo è un mese importante per certe località turistiche, il Garda su tutti: «la riduzione del numero di corse sarà ragionata e tutelerà le località turistiche — specifica Bragaglio —. La società stessa ci ha fornito dati che rendono possibili questi tagli senza conseguenze drammatiche».
Ieri è stato anche presentato il programma di bacino (il primo in Lombardia) ed entro giugno arriveranno le osservazioni della Regione. « Programma che è la base per la messa a gara, nel 2019, di tutti i trasporti pubblici su gomma — dice Bragaglio —. Importante anche quanto emerso durante l’incontro di giovedì con la quinta commissione regionale: abbiamo proposto la rivalutazione del ruolo della Provincia, l’intenzione di mantenere la natura giuridica dell’Agenzia, l’inclusione nella gara delle clausole sociali riguardanti la seconda contrattazione dei dipendenti. E la necessità che i finanziamenti non avvengano solo con i criteri dei costi standard ma che si tenga conto delle innovazioni, ad esempio delle nuove due linee di tram previste a Brescia».
Va inoltre superata l’annosa questione dei finanziamenti al metrò: la Regione nel 2018 ha previsto un una tantum di 9 milioni, finanziamenti che devono diventare strutturali anche in futuro. Perché come è pensata la ripartizione dei fondi regionali (Il Pirellone dà in media all’agenzia di Brescia 37 milioni l’anno) è penalizzante: i mezzi pubblici locali percorrono il 10,96% di tutti i chilometri percorsi in regione ma in proporzione ricevono finanziamenti per l’ 8,66%. Se il trasporto pubblico deve essere la prima arma per combattere il traffico privato e lo smog, deve avere risorse adeguate.