Un fondo di microcredito e un censimento delle case per il canone agevolato
La disoccupazione è una della criticità che più preoccupa i 5 Stelle: l’assenza di lavoro produce, a cascata, difficoltà a pagare il mutuo, problemi famigliari, aziende che chiudono. Ecco perché il candidato Guido Ghidini propone di istituire «un fondo di microcredito» che aiuti famiglie, piccole imprese e artigiani «in difficoltà». Il paradosso tra percentuale di sfratti e case sfitte spinge ad avviare un censimento di tutti gli immobili, in modo da poter intavolare una serie di «trattative» per capire se i proprietari degli immobili siano interessati a ragionare su «affitti a canone agevolato». Poi c’è il fronte dei padri separati, che oggi sono «i nuovi poveri», scrivono i grillini nel loro programma elettorale: «Il welfare cittadino li ha dimenticati». Sul fronte disabilità la logica è che l’amministrazione «ha il dovere di garantire le stesse opportunità per tutti i cittadini». E per fare questo bisogna, tra le altre cose, abbattere le barriere architettoniche e riorganizzare il servizio di trasporto. Se un bresciano su quattro supera i 65 anni, è vero che non si può fingere nulla: è necessario potenziare il servizio di telesoccorso, evitare che i Centri diurni siano «luoghi di parcheggio», rimodulare le fasce Isee «per rendere più accessibili le prestazioni dei servizi sociali comunali». Più che le Rsa bisogna «favorire l’assistenza domiciliare» anche per i 5 Stelle. Per rendere gli stranieri più protagonisti bisogna invece valutare l’elezione di due loro «consiglieri aggiunti», che partecipino al consiglio comunale ma senza diritto di voto. Potranno presentare mozioni e interrogazioni. (m.tr.)