L’ex professore di ginnastica e la passione per Salvini spiegata sui social network
C’è anche un po’ di Milano, nel neonato governo gialloverde. Oltre a Matteo Salvini (nuovo titolare del Viminale), il capoluogo lombardo esprime anche i nuovi ministri dell’Istruzione e dei Beni culturali.
Si occuperà ancora di scuole (ma anche di università, di ricerca e molto altro) Marco Bussetti, fino a ieri direttore dell’Ufficio scolastico territoriale, che peraltro attraverso la sua pagina Facebook (bloccata proprio nei giorni precedenti la fumata nera di domenica) non ha mai fatto mistero delle sue simpatie per il leader leghista. Classe 1962, scelto dalla Lega ma mai iscritto al movimento, Bussetti rientra agevolmente nella definizione di ministro tecnico, dal momento che tutta la sua biografia si incrocia con i l mondo de l - l’istruzione. Dopo la laurea in Scienze motorie all’Università Cattolica, è stato allenatore sportivo, insegnante, preside (sia in città che nell’hinterland) e dirigente. Prima provveditore a Monza per quattro anni, poi a Milano, cioè nel Provveditorato più grande d’Italia.
Come dirigente dell’Ufficio scolastico regionale ha fatto parte di diverse commissioni, e anche per questo al Miur non è uno sconosciuto. Tra l’altro è anche componente della commissione mista tra il ministero e il Coni. Lunedì scorso era il suo compleanno. Sembra che avesse in programma di festeggiare, insieme ai 56 anni, anche la nomina da ministro, sfumata nella serata di domenica quando si è spezzato l’esile filo tra il presidente incaricato Giuseppe Conte e il Capo dello Stato. Ieri, invece, il governo è nato e Bussetti ha giurato al Quirinale. Oggi si insedierà come numero uno di quel ministero frequentato tante volte.