Sì a due nuove moschee Manca viale Jenner tra le 4 da regolarizzare
Pronto il piano sui luoghi di culto. «Basta scantinati»
Sei moschee regolari. Quattro esistenti da «regolarizzare» e due nuove. Nel giorno in cui, il leader della Lega, Matteo Salvini si insedia al Viminale, il Comune pubblica sul suo sito e su quello della Regione, il Piano delle attrezzature religiose, il documento che permette la realizzazione di nuovi luoghi di culto, tra cui, appunto, le moschee. Quello per intenderci prescritto dalla Regione come condizione ineludibile per poter aprire nuovi luoghi di preghiera e che prevede una serie di adempimenti stringenti, dalla presenza di strade di collegamento, distanze minime, parcheggio pubblico. Norma definita « anti- moschee» che in passato aveva bloccato l’assegnazione da parte del Comune di tre nuovi luoghi di culto in città, tra cui appunto due moschee, suscitando feroci polemiche e ricorsi a non finire.
In totale, i luoghi di culto attualmente esistenti mappati dal piano sono 299. Palazzo Marino ne ha individuati 18 nuovi che si andranno ad aggiungere agli altri. Tre sono aree pubbliche, e saranno messe a bando al termine dell’approvazione del piano di governo del territorio. Si tratta di via Marignano, via Esterle e un’area da individuare all’interno dell’ambito del Parcheggio Trenno di via Novara. Scompare invece dall’elenco dei luoghi pubblici, il Palasharp. Se per via Marignano c’è l’interesse degli Evangelici, per Esterle e via Novara in prima fila ci sono le comunità islamiche. In ogni caso, i bandi sono aperti a tutti i culti. Tra le richieste dichiarate accoglibili dal piano ci sono anche quattro immobili sempre relativi alle comunità islamiche: via Padova/Cascina Gobba (Associazione Al-Waqf AlIslami in Italia), via Maderna (Comunità Culturale Islamica Milli Gorus), via Gonin (Associazione Culturale no profit Der El Hadith) e via Quaranta (Comunità Islamica Fajr). Nell’elenco non c’è viale Jenner.
«La legge regionale impone di trattare il tema delle attrezzature religiose all’interno del Pgt — sottolinea l’assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran —. Con questo piano non solo intendiamo garantire il pieno diritto di culto a tutte le religioni ma vogliamo farlo rispettando tutte le condizioni di sicurezza, selezionando luoghi adatti e ponendo fine a soluzioni improprie come gli scantinati, con le necessarie verifiche da parte del Ministero degli Interni». Per ottenere i titoli edilizi necessari per costruire e gestire i luoghi di preghiera si dovrà garantire la totale trasparenza nella gestione e documentazione dei finanziamenti ricevuti, provenienti dall’Italia o dall’estero. «Questa è una proposta-base — continua Maran —. Nei prossimi 60 giorni le parti sociali e i Municipi potranno presentare le proprie osservazioni al piano. La nostra è una proposta molto conservativa che ha tra le finalità anche quella di spostare i luoghi di preghiera dagli edifici residenziali».
Chiaramente, il piano riguarda tutte le confessioni religiose. Il Comune nei mesi scorsi ha incontrato e raccolto le istanze delle comunità presenti nel territorio, ricevendo 42 richieste di assegnazione di uno spazio. Di queste, 2 richieste erano relative ad aree di proprietà comunale messe precedentemente a bando ( via Marignano e via Sant’Elia), 10 erano generiche e non indicavano un’area specifica, 24 invece riguardavano siti precisi. La Chiesa Cattolica Ambrosiana, ha presentato richiesta per sei aree della città interessate da interventi urbanistici in corso: Montecity Rogoredo, scalo Romana, scalo Farini, Fiera Milano City, Cascina Merlata ed Expo. Tra le richieste specifiche ne sono state accolte nove (oltre alle quattro richieste dagli islamici) tra cui tre immobili riferiti ai cristiano- evangelici: via Magreglio (Chiesa Cristiana Evangelica Assemblea di Dio Alleanza e Vita), via Bacchiglione (Chiesa Cristiana Evangelica Punto Lode di Milano) e via Carriera Rosalba (Chiesa Cristiana Evangelica Internazionale Ministero Sabaoth); due immobili della Diocesi Cristiana Copta Ortodossa di Milano e dintorni: via Gaggia e via Lago di Nemi.
Maran
Abbiamo selezionato luoghi adatti per porre fine a soluzioni improprie come gli scantinati