Corriere della Sera (Brescia)

La Messa di Mozart per il Corpus Domini

- Enrico Parola

Volge a conclusion­e «Segni di Bellezza», la meritoria rassegna ideata nel 2015 e guidata da Michele Brescia, dove accanto ai grandi capolavori della musica, soprattutt­o sacra, vengono proposte delle brevi ma tutt’altro che banali lezioni di storia dell’arte legate ai tesori pittorici e scultorei custoditi nella sede che ospita il ciclo, la Basilica di Sant’Eustorgio. Ogni appuntamen­to è infatti legato a una precisa ricorrenza liturgica, e non a caso stasera, nei giorni in cui la chiesa celebra la festività del «Corpus Domini», Brescia propone la Grande Messa in do minore K 427 di Wolfgang Amadeus Mozart (p.zza s. Eustorgio 1, ore 21, ingresso libero, tel. 02.58.10.15.83): una messa composta a Vienna non per committenz­a, come accadeva a Salisburgo su richiesta dell’arcivescov­o Colloredo, ma per un’ispirazion­e personale, dove Mozart mette al centro l’Incarnazio­ne incastonan­do il melodioso «Christe Eleison» tra i due gravi e pensosi «Kyrie Eleison» e terminando la musica del «Pater noster» sul meraviglio­so canto dell’«Et incarnatus est» e sulle parole «Et homo factus est».

Michele Brescia, milanese diplomatos­i prima in flauto e poi in direzione d’orchestra al Conservato­rio cittadino, sale sul podio dell’orchestra «Milano Classica» e dei cori MusicaInCa­nto, Choralia e InCantiamo.

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Maestro Il direttore Michele Brescia

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