Le destre a «tutela dei propri cittadini» per «l’effettiva integrazione». PaP: lotta alla povertà, non ai poveri
Sull’immigrazione le tre formazioni alla destra di Paola Vilardi hanno proposte quasi fotocopia. Forza Nuova Azione sociale si dice «a difesa della famiglia tradizionale italiana» (cambiando ad esempio i regolamenti di accesso all’edilizia pubblica). Il criterio ispiratore è «il dirittodovere fondamentale di tutelare primariamente i propri cittadini». In programma anche il controllo dell’effettiva integrazione degli immigrati regolari rispetto a leggi e costumi e la lotta al radicalismo islamico. La lista Pro Bigio mette al secondo punto «la capillare identificazione dei cittadini extracomunitari procedendo immediatamente ad attuare quanto previsto dalla legge per i clandestini». CasaPound inizia con il punto «Prima gli italiani». Che significa favorire i cittadini italiani nell’assegnazione di alloggi popolari, accessi agli asili, aumento dei controlli sulle certificazioni degli stranieri, uscita dal progetto Sprar. Potere al Popolo, al contrario, parla invece di «lotta alla povertà e non ai poveri». Che spesso sono immigrati, viene scritto nel programma, dove più avanti si propongono iniziative di promozione della multiculturalità, voto amministrativo a chi ha il permesso di soggiorno da almeno 5 anni, creazione di una Consulta migranti alla quale dare valore e di interventi «per scoraggiare atteggiamenti persecutori della polizia municipale nei confronti di rom e sinti». Nel partito comunista di immigrati non si parla proprio, se non indirettamente, laddove si individua la necessità di moratorie agli sfratti per le famiglie in difficoltà, trasporti calmierati per i redditi bassi e via dicendo. ( t.b.)