La sfida delle fonderie nell’economia circolare Un convegno all’Iveco
Se il futuro delle automobili sarà sempre più elettrico, serviranno probabilmente auto più leggere. Come si comporterà l’universo delle fonderie? Riuscirà a innovare i prodotti e, in parallelo, a investire per ridurre le emissioni nella catena produttiva? Domande che saranno al centro della prossima assemblea annuale delle fonderie associate, che si svolgerà a Brescia il 22 giugno. I lavori si svolgeranno nella sala-convegno dello stabilimento Iveco (via Franchi) e in quella cornice verrà presentato il primo «Rapporto di Sostenibilità» del comparto delle fonderie italiane, uno studio realizzato da Assofond dal quale «emerge come le imprese di fonderia – spiegano – ricoprano un ruolo di grande rilevanza per completare la transizione verso un sistema economico circolare». Ma la giornata sarà anche l’occasione per parlare “del grande lavoro che le imprese del comparto stanno facendo per ridurre sempre più il loro impatto ambientale” racconta il presidente di Assofond Roberto Ariotti. Che terrà la relazione iniziale alle 10.30 per poi lasciare spazio a Stefano Pogutz (Università Bocconi) che analizzerà gli scenari futuri sulla “mobilità sostenibile”. Previsti, fino alle 13.00, interventi di altri esperti, accademici e imprenditori. L’universo delle fonderie, in Italia, sta attraversando un periodo felice, con il comparto che nel 2017 ha visto crescere produzione e fatturati, con un giro d’affari pari a circa 7 miliardi di euro. «E i primi mesi del 2018 sembrano confermare la tendenza positiva», aggiunge Ariotti. E se Brescia ospita il convegno, non è certo un caso: nella nostra provincia si concentrano circa 200 aziende del settore. Per partecipare al convegno e all’assemblea è richiesta la registrazione al link: http://bit.ly/AssembleaAnnualeAssofond (m.tr.)